Sulle labbra un gusto sgradevole
in fondo agli occhi la pesantezza della sconfitta
nella mente un vuoto denso.
La prima emozione che riconosco è il disgusto
di dover vivere un’altra giornata in un mondo fatto di questo
un sottile senso di impotenza mi attraversa da parte a parte
e mi ricorda quanto sia infinitesimale il senso della mia presenza
minimo il significato del mio personale palpito.
Per quanta luce
e forza
e coraggio
e bellezza
e poesia
io emani
c’è qualcosa che blocca
e ostruisce
e ostacola
e intasa
e ingorga
e ottura
e impedisce
e sbarra
e occlude:
si chiama merda.
Ed è più forte di qualunque altra cosa.
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