Rubo emozioni e le metto nero su bianco.
Scorrono,
inerpicandosi fino alla cima del mio cervello,
attraversano le mie dita e si infrangono su un foglio bianco.
Lo macchiano di segni riconoscibili.
Le sento,
profonde,
ma le abbandono quando cambiano forma.
Non sono più mie,
non sono più io,
sono creature pronte a camminare sole.
Invadono il mondo,
liberano spazio,
non pesano più sulla mia anima.
Suscitano altre sensazioni in altri cuori.
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