
Stamane cielo grigio,
di quelli che a Torino "fanno" autunno.
Mi si stringe il cuore un po',
un po' mi consola.
Ho costruito la delusione con le mie mani,
il mio cervello si è rifiutato di lasciare spazio al dubbio.
Casco, guanti, stivali,
il frullo del motore,
io che salgo con fatica,
io che ci provo .. una, due, tre volte.
Il cavalletto che non si stacca dal terreno.
La rabbia mi inasprisce lo sguardo,
rende bruschi i movimenti che amo:
togliere il casco, sfilare i guanti.
E mi torna in mente che ho fatto gli stessi gesti,
dopo la caduta,
distesa in terra.
Io mi incazzo!
Quando non ottengo ciò che voglio,
io mi incazzo.
Gli amici che mi guardano
hanno negli occhi un cartello luminoso:
"E' troppo presto!"
Sento che sentono me,
la mia delusione,
la frustrazione,
il desiderio soffocato.
Ricaccio indietro le lacrime,
ma sono solo rimandate.
Di qualche ora.
E di molti bicchieri.
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