giovedì 1 ottobre 2009

Tre Febbraio Duemilanove

Rimugino per due giorni finchè mi accorgo che .. è ora di perdonare. Non so da quale situazione o persona iniziare .. ma devo provare a perdonare. I pensieri ossessivi che occupano la mia mente nelle notti insonni, quando l’alcool non ha invaso il mio sangue, possono placarsi solo con il perdono.

E allora mi prendo la libertà di pensare che forse sono ancora innamorata di una persona che detesto e di cui spesso mi sono vergognata.
E perdonarmi per aver amato la persona sbagliata?
Perdonarmi per aver commesso l’errore di scegliere qualcuno che ha nutrito la mia autodistruttività?
E perdonare le persone che mi hanno ferito, trascendendo la comprensione razionale dei loro gesti, delle reazioni alla mia ambiguità?
Perdonare chi non mi ha compresa, chi non è riuscito a starmi vicino, chi ha fatto riecheggiare il mio senso di inadeguatezza e le mie fragilità?

Non mi sono fatta male, sono solo inciampata, ma sto bene, stai tranquillo, non ti devi preoccupare così tanto, vedi? Sono ancora in piedi.

So che il mio lato migliore è emerso e sta scaldando l’aria gelida di questo pomeriggio invernale.
Vado via subito.
Saluti, sorrisi.
Sono in moto dal mattino e il freddo inizia a dare proprio i brividi.

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