domenica 4 gennaio 2015

Capodanno

Quest'anno a capodanno mi sono addormentata alle 21.30.
E' andata meglio dell'anno scorso: ho dovuto pagare la cena anche al mio ex, mangiare con un suo amico piuttosto stupido, raggiungerne altri strafatti di coca ad una cena tristissima e per concludere alla grande, sono stata aggredita da una pazza che sembrava il diavolo mentre mi urlava in faccia l'impossibile ed io le sorridevo placidamente rassegnata all'inutilità della conversazione che credo vertesse sul fatto che nel mio leggendario spirito di tolleranza, poco prima avevo detto a voce alta "E levarsi un po' dai coglioni?" mentre appiccicato a me, inamovibile, stava il suo fidanzato.
Mezzo finimondo è scoppiato quando, nel tentativo di togliermi, io, dai coglioni, e magari uscire dal locale e respirare, bere una cosa e fumare una cicca, l'invasata di cui sopra mi ha spinto da dietro, a tradimento si direbbe, ed io ho perso l'equilibrio già precario scivolando da uno scalino nascosto da decine di giacconi e tirando giù con me, nel tentativo di tenermi e restare in piedi, parte della consolle con tutti gli amatissimi dischi dell'amico dj che nel frattempo metteva musica per far divertire l'universomondo tutto concentrato in quel cazzo di minuscolo locale che ha il nome di Blah Blah, ma che tutti i fighetti di Torino chiamano solo blah! come se fosse un amico con cui sono cresciuti. Nel mio solito spirito pacifista ed antiviolento, la mia istintiva reazione gandhiana è stata quella di rialzarmi immediatamente da terra, chè non è un bel posto dove stare dentro un locale pieno di gente bevutafumatafattadiqualcosa, la notte di capodanno verso le 3 del mattino, e saltare al collo della svitata cuordileone che ha dovuto vedere la mia schiena per trovare il coraggio di aggredirmi. I soccorsi, suoi, sono arrivati prontamente sottoforma dell'amico un po' stupido della cena che mi ha trascinata via in un nanosecondo impedendomi di sfogare tutta la mia rabbia e vendicare almeno un po' il torto subito. Meglio così. Sarebbe stato un disastro. Ci avrei rimesso forse, oltre alle calze con la riga argentata, anche il bell'abitino che avevo comprato per l'occasione... quale? Occasione, dico.
Nel frattempo il mio ex, in perfetto sincrono prendeva pugni dal fidanzato del diavolo, anche lui alle spalle, a tradimento e ignaro di tutto, ma si sa, il "marito" è sempre l'ultimo a sapere le cose.
Insomma, una serata da dimenticare.
L'episodio è diventato emblematico, in seguito, della reale natura della sottoscritta, tramandato ai posteri assenti e rivisitato all'occorrenza per fondare amene teorie sull'errore umano che rappresentavo nella vita nel mio ex, ma anche sul pianeta Terra in generale. E sia. Ho sentito e visto di peggio, sul mio conto. Prendo tutto e allargo le spalle. Non faccio spallucce: le rendo più larghe. Del resto ho sempre avuto spalle prominenti, hanno determinato la mia strada. Avessi avuto prominente il seno, avrei preso un altro sentiero. Un'autostrada, credo. I sentieri sono per quelli minuti, o minuscoli. Come me.
L'anno ha preso una piega strana, poi.
Non ho ancora compreso cosa sia successo, credo ci vorrà del tempo ed io ho deciso di concedermelo.
Ma intanto l'anno è finito.
E' iniziato quello in cui ne compirò 40.
Mi amo più di sempre.
Non sono felice di quello che mi è successo, ma sono felice di quello che sono.
Non mi arrendo, anche se ho avuto voglia di farlo.

Nessun commento:

Posta un commento