venerdì 26 ottobre 2007

Peregrinazioni



mangio, leggo, penso; mi isolo da un mondo che sembra scorrere davanti ai miei occhi senza riuscire ad entrarci e seguirne il ritmo.

il gelo dentro, come fosse sempre inverno, un inverno rigido come quelli di quando ero bambina e, dopo le feste di natale, avvertivo quel senso di angoscia disarmante che mi soffocava il cuore la mattina, quando mi svegliavo per andare a scuola. era l’ultima fase del primo quadrimestre, la prima parziale resa dei conti in vista della pagella; era il momento in cui dovevi dare tutta te stessa per recuperare voti e migliorare la media.

è per questo che da quando lavoro e posso decidere liberamente, allungo sempre le ferie di qualche giorno per restare a casa, al caldo, nei primissimi giorni del nuovo anno.

ci sono stati anche degli inizi straordinari:
il primo anno vissuto fuori dalla casa dei miei genitori;
l’inizio anno dell’anno delle olimpiadi;
l’inizio del 2007.

2 commenti:

J ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Santiago ha detto...

quando finito il week end, trascorso con mio padre, dovevo tornare da mia madre, la stessa angosciosa sensazione. Perfino annusando l'aria, se questa troppo simile a quei giorni me li ricordava, potevo sentire un'incolmabile senso di tristezza pervadermi l'anima. Ed odiavo, con tutto il cuore, questo destino avverso che pareva rendermi felice, quel tanto che bastava per ricordarmi quanto invece non lo fossi.

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