martedì 11 agosto 2009

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Riprendere in mano il quaderno,
cercare una penna che scriva a modo mio,
macchiare nuove pagine di me.
La solita Valentina,
quella che quando non basta più nulla torna a rifugiarsi lì.
Urgenza antica e mai sopita,
sentire fisicamente le parole,
vederle comporsi sotto le mie dita.

Quello che mi manca di più è la sicurezza di averti nella mia vita.
Amavo la sensazione speciale che mi lasciavi dentro dopo una serata insieme. Ero onorata di essere Tua amica, godere del tuo affetto. Mi facevi sentire importante perchè mi accettavi, senza chiedermi nulla.

Sapevi provocarmi stupore scrivendo le frasi più banali:

"Mi fido di te";
"Chiama quando arrivi";
"L'importante è che ti stai divertendo";
"La gola come va?";
"Buona notte".

Eri una creatura che volava al di sopra di tutto, eppure eri dentro ... tutto.

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