sabato 23 gennaio 2010

Ombellico

16/06/2009, appena dopo la mezzanotte di quel lunedì 15 Giugno.

L'ho trovato oggi, mentre riordinavo le carte sparse alla rinfusa sul
tavolo della mia cucina.

Il locale era L'Ombellico, dicevi che ero fissata con quel posto. Si, perché in estate c'erano i tavoloni e le panche di legno all'aperto, nel giardino pieno di alberi frondosi e verdi, che certe sere incutevano timore, quando il vento forte faceva vibrare le foglie e piegare i rami pesanti.

C'eravamo stati da poco, in auto, perché non amavi guidare la moto di sera. Io avevo l'abitino estivo alla Betty Boop e il giorno dopo il mal di gola... Tu mi guardasti per un attimo incantato, per riprendere il largo subito dopo e rintanarti nella tua zona di sicurezza. Quella sera mi parlasti dell'invasione di San Marino: l'avevi sentito alla radio e ti aveva divertito. Parlare della conquista di San Marino fu un ottimo modo per prolungare i minuti insieme...

Quella cena e' stata il banale motivo per cui non ero con te quella sera;
per cui non abbiamo portato insieme la mia moto dal meccanico;
per cui non siamo andati insieme a cena, magari proprio in quel locale, dove avrei trascorso la serata a raccontarti del week end a Pesaro e il matrimonio degli amici motociclisti, del giro in moto sulla Panoramica di Valentino e del ritorno per il valico Viamaggio dove ci fermammo a guardare la gara di Barcellona e ricevetti il tuo messaggio che mi chiedeva se stavo rientrando.

Eri a pochi metri da me, quella sera.
Disteso su una barella dell'obitorio dell'ospedale.
Ma io non lo sapevo.
Sono passata davanti a quell'ospedale due volte, quella sera ed altre due la mattina seguente.
Tu eri li'. E io non lo sapevo.

35 ore ha impiegato la notizia della tua morte per giungere fino a me.


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