domenica 24 gennaio 2010

UST

E ritrovare la musicassetta originale degli Ustmamo', quella del concerto in cui li ho conosciuti, un giovedì mattino del '96, leggendo un trafiletto su LaStampa.

E la sera andarli a vedere live, costavano 12.000 lire.

E rimanere affascinata dalla voce di Mara e dall'aurea che il suo corpo emanava, danzando, minuta, come una farfalla che vola su un campo di fiori in un giorno di primavera, tiepido, vestita di lino bianco, muovendo appena ogni arto, al ritmo onirico della sua musica sola: capelli corti, il volto pronunciato, luminoso, magnetico. E scrivere parole indelebili, come il mio ricordo di quella serata, di lei, di me, com'ero: 21 anni, la testa rasata, l'Università, la politica, la voglia d'andar via di casa.

Sono di notte fonda
di labbra accese
di righe accennate appena

Sono piccola donna
donna piccola
donna che non cresce

Donna di verde acerba
non ancora cresciuta
donna di vaghe attese
sono di notte fonda

Cerco ciò che non trovo
mi muovo a stento
tra fili di rosespine

Piccola donna che aspetta
scintilla accesa
di luce e fuoco

Donna di verde acerba
non ancora cresciuta
donna di vaghe attese
sono di notte fonda

Mi perdo tra le rime
che vorrei dire
con belle parole

Amore/Cuore
Padre/Madre
Amore/Cuore
Padre/Madre

E com'e' strano il suono emesso da una musicassetta:
sembra giungere da un altro pianeta ...

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