giovedì 7 luglio 2011

Ogni tanto

Mi torna in mente quella sera sulla rotondina di panchine di cemento dove qualche volta mangiavamo la pizza, in cui dicesti che quando si sta proprio male l'unica soluzione è: urlare!
Salimmo sulla collinetta lì accanto e gridammo con tutto il fiato che avevamo in corpo,
il fiato e il corpo di due quindicenni.
Ecco, io ora vorrei solo gridare,
con tutto il fiato che m'è rimasto.
Ho voglia di sentire corpi e voci,
di guardare occhi e sorrisi,
e raccogliere smorfie e lacrime.
Ho voglia di vita,
quella vera,
reale,
concreta.
Ho bisogno di sentire la vita crescere dentro il mio ventre.

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