sabato 20 giugno 2009

"C'è Vale".

Silvia si è voltata, ha sorriso e ha detto "Vale!"
L'ho abbracciata, mi ha detto: "So che vi vedevate spesso. Ci teneva tanto a te, ci teneva proprio tanto".

Oggi mi ha detto: "Grazie per averlo amato"
Le ho risposto: "Amarlo è stato uno dei piaceri più grandi della mia vita".

"Vale, vieni a prenderti qualcosa di Guido. Tu DEVI avere qualcosa di Guido. Quello che vuoi, vieni a prenderlo".

Tuo papà oggi aveva nel taschino il tuo primo foulard che indossavi con la tua prima moto, l'R6. Era rosso, con il logo della moto stampigliato sopra.

Che bella famiglia che hai, Guido.
Che bello averti conosciuto.

Con quella moto eri venuto a trovarmi una domenica, quando vivevo da Bruno.
Eravamo stati tutto il pomeriggio sul divano a guardare un film.

Eri comparso così, all'improvviso, come facevi solo tu.

Ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene.
Fortuna che te l'ho scritto quella sera .. fortuna che ti ho scritto che era proprio un peccato che tu non ci fossi. Fortuna che ti ho chiamato, dalla Rocca dei Papi, mentre facevamo la degustazione dei vini e sono uscita a fumare, per raccontarti della porta etrusca illuminata davanti ai miei occhi, e intorno il buio, il cielo scuro.

Fortuna che sei stato nella mia vita in tutti questi anni.

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