martedì 24 novembre 2009

Perché andiamo in moto?

Perché siamo matti!

Vado in moto perchè ...

Perché quando le sentivo arrivare in primavera, nelle prime giornate di sole, risuonava in me una corda, mi muovevano qualcosa dentro.
Perché quando ho guidato la prima volta mi è sembrato naturale e non ho più smesso di desiderarlo.
Perché quando abbasso la visiera e sento il clock della prima marcia,
si aprono i cancelli di un altro livello di esistenza.
Perché quando attraverso il mondo con la moto sento, vedo, odoro tutto, senza filtri.
Perché quando vedo una curva inizio a spostarmi sulla sella con la voglia di disegnarla con tutto il mio corpo.
Perché dopo centinaia di chilometri mi sento solo più libera, mai più stanca. La stanchezza è un momento lontano che giunge solo quando mi siedo a tavola con i compagni di viaggio e sulla pelle nuove sensazioni da raccontare.
Perché è pericolosa. È la vita, ma anche la morte.
Perché mi fa sentire fiera, sfamando una parte del mio ego,
quella messa in discussione da secoli di sottomissione femminile.
Perché mi ha messo in contatto con tante donne come me,
donne che non sono riuscita a trovare in nessun’altra dimensione.
Perché quando indosso la tuta,
chiudo gli stivali,
allaccio il casco,
stringo i guanti,
lascio tutto fuori e mi confronto solo con me stessa.
Perché è l’unico mezzo che mi ha dato la forza di percorrere km e km da sola, senza temere nulla.
Perché mi ha fatto scoprire il gusto del viaggio, il piacere di essere ogni settimana in un luogo diverso, ha reso le distanze ridicole e mi ha regalato volti e sorrisi nuovi, ma familiari.
Perché quando sono in moto gli altri sono parte di me, anche se sono sola.
Perché in moto non mi sento sola mai, legata a chi si porta dentro qualcosa che anch’io possiedo: quella scintilla di follia che ti fa salire in sella anche quando piove, anche se la salita è difficile, quel tornante è stretto, quella curva ti fa paura. E quando arrivo su un passo, ferma sotto il cartello per la foto di rito, mi sento come se avessi scalato il mio Everest personale.
Perché quando apro gli occhi la mattina e vedo il sole
non so immaginare altro modo per goderne appieno e fino in fondo.
Perché mi fa sentire diversa da tanti, ma simile ad alcuni.
Perché quando sono caduta o mi sono ferita ho solo desiderato risalire e ripartire.
Perché quando sono sulla mia moto io mi sento a casa.
Perché è una sfida che ho vinto, ma si rinnova ad ogni chilometro.
Perché mi ha tolto l’amico più caro ed io sono andata in moto più di prima: è ciò che mi resta di lui, il legame che non posso, non voglio spezzare.
Perché in moto non ho paura di morire,
lo metto in conto.
E con questa consapevolezza parto,
comunque,
sempre.

4 commenti:

your little creature ha detto...

... :) ...

.. ti abbraccio .. forte!

V. ha detto...

E io ti bacio, tesoro!

Ma allora c'è ancora qualcuno che legge le mie cazzate! :-D

your little creature, again ha detto...

non me le perderei per nulla al mondo!!!! ... ops... forse avrei dovuto dire "quali cazzate!?" ahahah!!!

V. ha detto...

'starda! :-D

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