Inizio a sentire un vuoto ma sono impotente.
Allora mollo tutto e lascio andare.
Cerco solo di rimanere a galla, di non farmi sommergere dalle onde improvvise generate da un passaggio troppo veloce. Aspetto che il mare torni calmo per riprendere a nuotare.
Bracciata dopo bracciata sento la fatica,
ma insieme all'acqua sposto anche le speranze e i sogni e mi spingo avanti,
oltre quello che provo,
perchè non muti in zavorra,
non mi faccia annegare.
Non posso rimanere ferma in mezzo al mare,
sbracciandomi affogherei,
devo nuotare.
Anche se ora mi sembra così faticoso
e l'acqua così pesante
e la meta così banale senza la giocosa compagnia.
La mia strada è ancora lunga,
la posso percorrere solo io.
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