martedì 31 gennaio 2012

Delirium Tremens (non da alcool)

Stanotte sono stata su un pianeta più lontano del solito.
Mi sono svegliata battendo i denti dal freddo alle 3 & mezza circa, mi sono vestita tutta sopra la camicia da notte: prima il pantalone della tuta nero, poi il pile gigante bianco che mi regalò Daniele quando andai a Pesaro la prima volta, solo che allora era perfetto e nuovo, ora è pieno di buchi, sembra aver fatto una guerra (e averla persa) con i lapislazzuli artificiali delle mie sigarette rollate, infine i calzettoni spessi e per non rischiare mi sono anche avvolta in una coperta gialla di pile e via di nuovo sotto il doppio piumone.
Ma nemmeno così c'è stato verso di smettere di tremare.
Allora ho capito che avevo la febbre (lo so, bastava toccarmi la fronte, ma in piena notte non sono così lucida da fare pensieri così logici). Ho preso una tachipirina e mentre ingoiavo e bevevo un goccio d'acqua per mandarla giù più in fretta mi tremavano anche le ciglia! Mi sono rinfilata a letto e in pochi minuti sono stata sopraffatta dal sonno, ma un paio d'ore dopo ho dovuto rifare tutto al contrario: ero così marcia di sudore che ho dovuto spogliarmi e cambiarmi tutta.
E vogliamo mica farci mancare lo sfaldamento dell'endometrio?
Quando è squillata la sveglia avevo la fronte fresca e una gran fame.
Ho messo su la caffettiera, ho mangiato un cornetto e bevuto un succo di frutta all'albicocca e con lo sguardo perso nel vuoto ancora abbacinata nel tentativo di ricostruire nella mente la strana nottata, ho rivisto all'improvviso l'immagine di mio padre col cappotto pesante e la coppola in testa che scende in garage a prendere l'auto, la porta su, davanti al cancello chiuso di casa, la tiene accesa perchè si scaldi, mentre aspetta mia madre. Lei scende ed io la guardo da dietro il vetro della finestra della mia stanza, mentre attraversa il cortile nel suo paltò color cammello, finchè non sparisce dentro la macchina e penso a quant'è bello, d'inverno, entrare in un'auto già calda.


PS: Anche se non è del tutto accertato, Edgar Allan Poe morì in seguito a una crisi di delirium tremens, come riportò la diagnosi del nosocomio di Baltimora nel quale morì il 7 ottobre 1849.

PS2: "laspislazzuli" sta per "lapilli", lo so che significa tutt'altro, ma la parola mi piaceva troppo per non usarla.

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