martedì 6 gennaio 2009

Bianco

Dopo una serata inquieta, interrotta presto per accoccolarmi sotto il piumone, in mezzo a soffici cuscini;

e una lunga nottata di sonno sereno,
o semplice coma,
in cui ho sognato ma non ricordo;

ho aperto gli occhi e avvertito un silenzio sospetto.

Neve.

Erano le sei.
L'atmosfera era quasi irreale, ha steso un manto delicato anche sul mio cuore, allentando l'ansia.

Sono uscita dal letto, e quando ho guardato fuori ho provato uno strano senso di pace, i pensieri si sono fermati, il mio corpo ha vibrato al suono del ricordo di me bambina, con il naso incollato al vetro, a seguire la discesa lenta dei fiocchi dal cielo.

Mi sono sentita TUTTUNO con il mondo.
Ho guardato le finestre delle case intorno e ho immaginato altri occhi a guardare muti e immobili lo spettacolo che la neve ha messo in scena.

I miei tormenti oggi sono spenti;
la festa della befana mi avvolge sempre con la grazia della sorpresa: la calza colma di dolci e un dono, il più desiderato e inatteso, che trovavo la mattina ai piedi del letto.

Ho compreso la causa dell'alterazione di un ritmo altrimenti preciso.

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