venerdì 2 marzo 2012

La danza delle due ruote

Certo, tornare in moto mi ha rilasciato delle emozioni che non lo so come potrei esprimere a parole. E ancora di più la collaborazione di persone cui devo dei soldi da più di un anno e nonostante questo si sono messe a disposizione e hanno concretizzato il mio unico desiderio: uscire da lavoro e salire in moto, fare qualche chilometro tranquillo per riprendere un po' di confidenza (certo, in mezzo al traffico delle sei di venerdì pomeriggio, tutti al volante dell'auto col cellulare all'orecchio... organizzano la serata, tornano a casa dalla famiglia, sentono se c'è bisogno di qualcosa prima di rientrare a casa... ma tu sei ancora "omologata" per questo, hai passato 5 anni in scooter in mezzo al traffico: hai mille occhi sempre, qualunque cosa guidi), portarla a lavare fino da mia madre per fare un po' di strada e perchè lì c'è chi molla tutto e me la cura come fosse sua e sarei rimasta a cenare da lei se non fosse che no, non in questo periodo.
Studio il giro di domani, da sola.
Meglio così: ho bisogno di ritrovare il mio ritmo e non voglio adeguarmi a nessuno,
domani.

(e all'improvviso mi torna alla mente un paragone, quello di chi non riesce a fare discese graduali ma stacca di netto perchè "è come quando vado in moto, o danzo o niente" o qualcosa di simile. E forse lo capisco un po')

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