E mi ritrovo a sognare mio padre.
Cucina un tacchino intero, con contorno di melanzane viola, peperoni rossi e gialli e zucchine verdi.
Terminata la cottura, il risultato non è di suo gradimento.
Butta tutto nell'immondizia, in malo modo.
Resta seduto su una sedia in salotto ad osservare con disprezzo il punto in cui ha gettato via il cibo, concentrato, come se stesse guardando la propria vita e non una semplice pietanza venuta male.
E' così che lo sorprendiamo, mio fratello ed io.
Chiediamo spiegazioni, che non arrivano, se non sottoforma di un'espressione disgustata sul volto, le labbra un po' storte, un po' all'ingiù.
Mi sveglio con quest'immagine e penso a tutti i suoi significati.
Oppure sogno una casa eretta su diversi piani, così tanto in verticale da farmi provare un insostenibile senso di vertigine;
scale esterne, ripide e strette; un via vai di persone che conosco, ma non ricordo.
E' di nuovo lunedì.
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