martedì 10 febbraio 2009

Rancore



"Scrivi una lettera a tua madre. Non importa se gliela spedirai, tu scrivila. Spiegale tutto come faresti con un bambino, in modo semplice.

Tutto il rancore che hai dentro parte da lì, deriva dal tuo inalterato senso di giustizia, ti tiene chiusa in una gabbia. Finchè sarai legata al senso di giustizia non sarai libera.

Tutto quello che hai fatto in questi mesi aveva un carattere curativo.
La lite con tuo fratello ti ha permesso di stabilire un rapporto con tua madre, che trascendesse lui. Ma nonostante lei abbia finalmente compiuto un gesto verso di te, e lui sia fuori dalla vostra triangolazione, non sai come gestire il vostro nuovo rapporto, non riesci a godere dell'occasione che ti ha offerto.

La temi, hai paura dell'ennesima delusione.

Tutto quello che hai fatto in questi mesi aveva lo scopo di conquistare un minimo di visibilità, quella che cerchi da quando, bambina, ti rendevi trasparente nelle guerre familiari, chiudendoti in te e nella tua stanza, nel tuo mondo di fantasia che ti allontanava da una realtà che non sapevi affrontare.

Anche tutti gli sforzi fatti per tuo fratello dovevano inconsciamente servire a far sì che tua madre ti vedesse e apprezzasse.

Sciogli quel rancore.
La porta della gabbia è aperta:
devi solo uscire”.

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