mercoledì 17 febbraio 2010

Amaro

Quel gusto sgradevole che si appiccica addosso, irrita la pelle, s'insinua tra le pieghe dei sentimenti. Che il tempo curerà, ma adesso c'è, sottrae il sapore buono che la vita ha.

Una sensazione di inganno, disonestà intellettuale nutrita da scialbo vittimismo, alla meschina ricerca di consensi per avvalorare se stessi, punge così forte da non poterla ignorare.
Disagi personali e dolori intimi con fiducia condivisi, scaraventati nel calderone della superficialità, con vigliacca e spavalda speranza di ferire, nel vano tentativo di minare equilibri fragili eppure forti e costruire la più vuota delle opere inutili: la vendetta. Cieca, come lo è ogni atto quando le emozioni sovrastano la ragione, baluardo unico ma saldo per la tutela dell'anima.

Quanta colpevole distruzione
Quanta incosciente dissipazione di energie
Quanta drammatica debolezza


Rabbia e sofferenze mai inflitte volontariamente armate con lucida crudeltà; vili abusi i proiettili esplosi con il solo intento di calpestare ogni valore, annientare ogni cellula sana di esseri imperfetti. Mistificazione delirante dell'essere umano e del suo opporsi ad arroganza e superbia, è la ciliegia acida su una torta indigesta. Patetici e penosi il contesto e la cornice, l'intenzione e il gesto, la parola e il silenzio.
Nulla è salvo.

Amaro.
Quel gusto sgradevole che contagia, inquina, infetta lo spirito innocente ma non ingenuo, fiducioso ma non sciocco, aperto per scelta e non per pretesa, sottrae il sapore buono che la vita ha,
la mia vita ha.
Quello che adesso c'è, ma il tempo guarirà.


Che cali il sipario, che si annulli la rappresentazione, che si chiuda il teatro, che sia condannato a morte l'autore della più rivoltante tragedia mai scritta.

2 commenti:

Rmlk ha detto...

Come tu sia capitata da me è irrilevante, la rete è vasta e a volte ingarbugliata. Mica ho capito se ti ho influenzata a scrivere questo tuo Amaro post e se così è non me ne dispiace. Di gente a modo da me ce n'è poca, in realtà, a cominciare dalla sottoscritta più volte ritenuta dall'altrui intelletto (o almeno così credono i più) arrogantemente acazzisuoi. Tant'è. Non mettermi tra i preferiti, che poi mi adagio e rischio di non cagarti più. Scherzo, suvvia. Poi mi spieghi la domanda "ma allora sei umana". No perchè io adoro essere umana. Più difetti ho, più mi sento virtuosa (rido). Sei la benvenuta. A presto.

V. ha detto...

Ahahah perchè dopo tanti post diciamo "astratti" ho letto qualcosa di molto concreto :-)

In realtà il post che mi hai ispirato si chiama "Sordità". La forma, più che il contenuto, ha subito una lieve influenza dalla lettura in breve tempo (circa una mattina? eheh non riuscivo a smettere), delle tue pagine.

PS: sull' "arrogantemente acazzisuoi" penso a me e ... mi viene da fischiettare :-D

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