a volte la vita ci fa un dono. brutalmente ci permette di comprendere in un istante chi siamo e chi sono le persone che abbiamo intorno.
naturalmente nulla è definitivo.
se in una condizione eccezionale si scopre di essere dei gran fifoni non significa che non si possa migliorare: vedere così chiaramente il proprio scarso coraggio permette di lavorare per aumentarlo. la stessa cosa vale per le persone che ci stanno attorno.
naturalmente nulla è definitivo.
se in una condizione eccezionale si scopre di essere dei gran fifoni non significa che non si possa migliorare: vedere così chiaramente il proprio scarso coraggio permette di lavorare per aumentarlo. la stessa cosa vale per le persone che ci stanno attorno.
negli ultimi mesi la vita ha deciso di concedere a me questo dono
(un po’ in anticipo, in effetti, il mio compleanno non è certo nel mese di maggio)
ho visto scorrere un pessimo film, ed io non ero solo una comparsa.
accanto a me, in ogni istante, c’è stato un uomo.
(un po’ in anticipo, in effetti, il mio compleanno non è certo nel mese di maggio)
ho visto scorrere un pessimo film, ed io non ero solo una comparsa.
accanto a me, in ogni istante, c’è stato un uomo.
anno 2006, metà dicembre, quando ci siamo conosciuti.
la prima volta che ci siamo visti ci siamo odiati
(come fanno i bambini con la compagna di classe che adorano)
la seconda volta ci siamo annusati
(come fanno gli animali feriti che temono di essere nuovamente colpiti)
la terza volta ci siamo arresi all’evidenza. un solo sguardo, il primo, ha annullato ogni difesa e sciolto ogni resistenza. e non sono bastati il buon senso né la ragione a impedire che i nostri corpi si trovassero come d’incanto allacciati e le nostre labbra risucchiate: un bacio improvviso, inevitabile e irruento come l’esplosione di un temporale estivo, ed altrettanto breve.
da allora è passato poco tempo, ma molta vita: dentro di noi .. attorno, sopra, sotto, o anche solo di sfuggita sfiorati o completamente immersi, avvolti, sommersi.
ci siamo ancora, anche se qualche volta le speranze hanno vacillato, scosse dal rumore assordante di porte sbattute, urla rabbiose di sentimenti incompresi e ragioni negate.
ci siamo ancora, anche se qualche volta le speranze hanno vacillato, scosse dal rumore assordante di porte sbattute, urla rabbiose di sentimenti incompresi e ragioni negate.
ci siamo, con la stessa forza e passione nata dietro quello sguardo rubato dallo specchietto di un’auto, consumata, avidi, nelle prime ore del primo giorno del nuovo anno.
nonostante tutto.
1 commento:
che dire, hai spiegato con poche parole ma molto efficaci ciò che io non riesco a spiegare con 20 mila vocaboli ... sei unica e questo non è solo che uno dei mille lati positivi che ti ritrovi. ti amo anche quando riesci a farmi sbattere porte e pensieri, ovviamente ci metto del mio in tutto ciò!
Sei splendida ...
J
Posta un commento