venerdì 31 agosto 2007

e speriamo ancora una volta nell'oroscopo

VERGINE (23 agosto - 22 settembre)

"La storia non ha mai offerto troppe opportunità di fare molte cose che non vale la pena di fare", ha scritto il romanziere William Gaddis. Nelle prossime settimane ti consiglio di tenere a mente questa considerazione. Anche se riceverai una marea di inviti, solo alcuni saranno intimamente collegati al tuo scopo principale su questa Terra. Ma si riveleranno così sorprendentemente utili da migliorare la tua vita. Ti prego, rifiuta tutti gli altri inviti e accetta i migliori con il cuore pieno di entusiasmo e la mente fluida come un ruscello di montagna.

cygnus 125

conquista del giorno?

sono riucita a tirar giù il piccolo dal cavalletto!
magari tra qualche giorno riuscirò anche a rimettere il mio sedere sulla sua sella per farmi di nuovo scorrazzare ovunque allegramente, come una volta?

sì, sì, sì! conto i minuti che mi separano dall'emozione di guidarlo, di sentirmi ancora libera e veloce su due ruote.

giovedì 30 agosto 2007

quando l'apparenza inganna - refresh

devo fare un'importante rettifica a quanto raccontato alcuni giorni fa su ana, la mia nuova fisioterapista. la piccola non è spagnola ma arriva dritta dritta da buenos aires.
diversi anni fa ha conosciuto in chat un ragazzo ricchissimo di milano e si è trasferita in italia. ma ha scoperto, dopo un paio di anni di relazione, che "i soldi non fanno la felicità"; ha lasciato il fidanzato ricchissimo ma tristissimo e si è traferita a novara per riprendere gli studi. da sola.
non la facevo così intraprendente!
nel frattempo in argentina succedeva il finimondo a livello economico e il papà le consigliava di restare in italia. ha concluso gli studi e trovato un lavoro che ama e ha anche un nuovo compagno.
che coincidenza!
proprio questa mattina, mentre mi preparavo per andare alla quotidiana seduta di fisioterapia, pensavo che non ero ancora riuscita a stabilire un contatto con questa persona. avevo la sensazione che non ci fosse nulla di cui parlare, che fossimo troppo diverse e soprattutto che non ci fosse la minima atmosfera per entrare anche lievemente in sintonia.
credo che sia fondamentale trovare un punto di contatto con la persona che dedica mezz'ora al giorno alla tua salute: ti aiuta nel percorso di guarigione, ne fa parte integrante perchè si stabilisce un legame di fiducia imprescindibile in questi casi.
mi piace pensare che una parte di me fosse così interessata a infrangere il muro di silenzio che si stava creando tra noi durante la seduta, che alla fine ha messo in moto le vibrazioni giuste.

mercoledì 29 agosto 2007

quel sogno

mia madre se ne stava sul balcone, distante, fuori, non mi dava attenzioni, e mio padre invece disponibile, collaborativo, mi ascoltava e mi segnalava che J se ne stava andando, senza intromettersi ma interessandosi a me. insomma: un punto di riferimento, quello che è sempre stato per me, ed ora che l'ho perso, lo sarà ancora di più.
avevo voglia di piangere. avevo bisogno di un’altra ora intera, solo di pianto.
dentro di me mio padre rappresenta il "buono". da quando non c’è più e ho iniziato a realizzare la sua assenza mi sento davvero il cuore sfondato dal dolore. provo un senso di vuoto e di abbandono così forte che sono costretta a pensare ad altro perché temo di non riuscire a reggerlo.
trovo che sia ingiusto. mi rendo conto solo ora di quanto fosse giovane, di quanto tempo avesse ancora da vivere! non c’è alcuna consolazione a quanto è accaduto, proprio nessuna. un male incurabile che ti porta via così sotto gli occhi, sbarrati e volti inebetiti, in quattro giorni scarsi.
e sto male perché non ero lì con loro la sera che è stato dimesso e mia madre l’ha riportato a casa; non ero con lui quando ancora avrei potuto parlargli, guardarlo negli occhi ancora vivi. so che non ero lì perché ho avuto paura, non ho avuto il coraggio di affrontare la morte, di guardarla sul suo volto, ero così terrorizzata che mi leggesse dentro il dolore che provavo, che mi vedesse mentre sapevo che stava per morire. e ripenso sempre a quella ultima frase che mi ha detto al telefono quel sabato:
“sono ancora un po’ giù”.
e ho lasciato sola mia madre, sola per due notti e due giorni. mi sento uno schifo, mi sento così in colpa che sono piena di rabbia e vorrei scaricarla tutta su di lei, ma lei cosa c’entra.
ho fatto la scelta sbagliata quel giorno usando il mio braccio rotto come alibi per la mia fuga vigliacca.
ero appena rientrata dall’ospedale, appena superato la prima notte da sola nel mio letto, nella mia casa. al mattino m’ero lavata e vestita da sola, avevo anche fatto il caffè! mi sentivo così orgogliosa di me, di quello che stavo facendo per reagire a una situazione così insolita. ero di buon umore, ero felice perché J aveva deciso di uscire prima da lavoro, era il suo compleanno, ed era venuto da me, così non sarei stata sola, in quel primo giorno a casa, in quel pomeriggio di pioggia e di freddo.
forse la vita ha voluto darmi un segno, quando lui ha avuto quel momento di lucidità in pronto soccorso e mi ha riconosciuta, mi ha guardata con la sua solita aria stupita e un po’ turbata perchè non capiva cosa stesse accadendo. mi ha fatto questo regalo per farmi sapere che non dovevo sentirmi in colpa per aver avuto paura di affrontare la morte. per essere scappata.
e adesso avrei voglia di prendere un aereo e correre da mia madre e abbracciarla, tenerla stretta e darle tutto l’amore che provo per lei, per sentirla finalmente vicina e mia, per farla sentire meno sola, amata.

martedì 28 agosto 2007

quando l'apparenza inganna



sto consumando il mio ultimo ciclo di fisioterapia con ana, la mini spagnola occhialuta.
questa minuscola donna è terrificante e subdola.
il primo giorno mi ha deliziato con rilassanti massaggi e soffici movimenti.
il secondo giorno si è trasformata in una lottatrice di sumo in miniatura, in un guerriero giapponese senza occhi a mandorla, in una cintura nera di karate.
però .. mi ha sbloccato la spalla!
okay, ti perdono, ana.

notte di luna piena

un vuoto che ti toglie il fiato.
un senso di mancanza irrisolvibile.
impotenza.
voglia di distrazione che non riuscirai mai a soddisfare.
quella sensazione è sempre lì.
all'improvviso ti stritola e non ti molla. qualunque cosa tu faccia per allontanarla.
non avevo mai perso nessuno.
meglio: ho perso tanti affetti nella mia vita, ma so che sono ancora tutti da qualche parte, so che basterebbe percorrere un tratto di strada più o meno breve per ritrovarli, tutti.
lui no.
la strada che conduce a lui sta dentro una dimensione diversa dalla mia.
non è percorribile dal mio corpo.
e continuate a dirmi che è sempre con me, che mi rimarrà dentro in ogni istante della mia vita.
ma oggi non c'è.
oggi c'è solo una voragine che mi risucchia.

sabato 25 agosto 2007

alle 5 del mattino

pancia piena, poco sonno e un tarlo nella testa.
(e anche qualche scarafaggetto rosso in cucina!)
la casa pulita, la valigia pronta.
fra tre ore si parte, ma io sono ancora sveglia.
"sei un fumetto. sì, sei proprio un fumetto!"
e io vorrei che fossi sempre così, leggero.

di nuovo, Rob?

Sei pronto a lasciarti alle spalle il passato, a rinunciare a ogni convinzione, a salutare una nuova innocenza e a ricominciare tutto da zero? Lo spero proprio, perché è quello che l'universo t'incoraggerà a fare.
Eccoti qualche perla di saggezza per ispirarti:
1) "Non puoi sapere di cosa sei capace finché non provi a farlo", Colin Powell.
2) "Non sottovalutare mai il tuo potere di cambiare te stesso", H. Jackson Brown jr.
3) "Se la fortuna non bussa alla tua porta, costruiscile un portone", la mia amica Lucy Spinner.
4) "Dio ti richiama nel luogo in cui s'incontrano la tua più profonda felicità e la tua più insaziabile fame del mondo", Frederick Buechner.

venerdì 24 agosto 2007

garibaldi

è stato j la prima persona che ho visto appena arrivati al locale, quella sera.
lo ricordavo tanti anni prima in una serata qualunque trascorsa con il solito gruppo di amici.
ma lui non ricordava me: avevo i capelli lunghi, non mi truccavo e vestivo in modo decisamente meno femminile.
quella sera si è consumata la nostra prima battaglia: mi sono scontrata con il suo muso duro, quello di chi si difende da qualcosa di forte che gli sta succedendo dentro a causa tua. ma in quel momento non potevo saperlo.
la seconda battaglia è avvenuta qualche giorno dopo.
una cena a casa di amici. il suo tentativo di ignorarmi è fallito quando il tasso alcolico nel sangue ha iniziato a salire e ci siamo sciolti nei bicchieri di rhum che si sono sprecati, insieme a chiacchiere e risate. è stato allora che ha deciso che ero degna di conoscere il suo oggetto più prezioso, il suo gioiellino: un’ hornet 2005, completamente riverniciata, bianco, rosso e blu.
in quel momento ho iniziato a intuire qualcosa: forse che quel suo continuo punzecchiarmi fosse un interesse nemmeno troppo celato per la piccola miss valentine? qualcosa dentro di me ha preferito ignorare l’intuizione. quell’eventualità stonava con i progetti cerebrali di una persona troppo abituata a programmare tutto. e quell’uomo in quel momento non era stato previsto.
il cuore però .. lui sa che cosa è giusto, sempre. e se ne frega dei tuoi progetti, ti conduce alla fine esattamente al centro.
ecco perché la notte di capodanno mi sono trovata al centro di un corridoio di una casa piena di persone e confusione e i miei occhi innanzitutto hanno incrociato i suoi e hanno sorriso disarmati, insieme alle labbra già gonfie e protese dal desiderio di appoggiarsi sulle sue.

mercoledì 22 agosto 2007

J & V

a volte la vita ci fa un dono. brutalmente ci permette di comprendere in un istante chi siamo e chi sono le persone che abbiamo intorno.
naturalmente nulla è definitivo.
se in una condizione eccezionale si scopre di essere dei gran fifoni non significa che non si possa migliorare: vedere così chiaramente il proprio scarso coraggio permette di lavorare per aumentarlo. la stessa cosa vale per le persone che ci stanno attorno.
negli ultimi mesi la vita ha deciso di concedere a me questo dono
(un po’ in anticipo, in effetti, il mio compleanno non è certo nel mese di maggio)
ho visto scorrere un pessimo film, ed io non ero solo una comparsa.
accanto a me, in ogni istante, c’è stato un uomo.
anno 2006, metà dicembre, quando ci siamo conosciuti.
la prima volta che ci siamo visti ci siamo odiati
(come fanno i bambini con la compagna di classe che adorano)
la seconda volta ci siamo annusati
(come fanno gli animali feriti che temono di essere nuovamente colpiti)
la terza volta ci siamo arresi all’evidenza. un solo sguardo, il primo, ha annullato ogni difesa e sciolto ogni resistenza. e non sono bastati il buon senso né la ragione a impedire che i nostri corpi si trovassero come d’incanto allacciati e le nostre labbra risucchiate: un bacio improvviso, inevitabile e irruento come l’esplosione di un temporale estivo, ed altrettanto breve.
da allora è passato poco tempo, ma molta vita: dentro di noi .. attorno, sopra, sotto, o anche solo di sfuggita sfiorati o completamente immersi, avvolti, sommersi.
ci siamo ancora, anche se qualche volta le speranze hanno vacillato, scosse dal rumore assordante di porte sbattute, urla rabbiose di sentimenti incompresi e ragioni negate.
ci siamo, con la stessa forza e passione nata dietro quello sguardo rubato dallo specchietto di un’auto, consumata, avidi, nelle prime ore del primo giorno del nuovo anno.
nonostante tutto.

martedì 21 agosto 2007

apnea

quand'ero bambina e i miei genitori litigavano (spesso), io trattenevo il respiro.
la vita, tutta, per me s'interrompeva fino a quando non tornava il sereno. scorgevo un sorriso, avvertivo nelle loro voci quel suono lievemente diverso che si dà ad una parola per farla sembrare una carezza. e tiravo di nuovo un sospiro di sollievo, mi rilassavo. mi sembrava che solo allora il mondo riprendesse a girare.
cresciuta un po', ho capito che le liti facevano parte del loro rapporto e non temevo più una rottura definitiva. eppure, appena annusavo nell'aria quell'odore acre di guerra fredda, fatta di silenzi e indifferenza forzata, di nuovo tutto, per me, diventava immobile dentro casa. dovevo uscire da lì per accorgermi che il mondo non aveva smesso di girare.
cresciuta ancora un po', sono andata via di casa, ma ancora mi bastava il tono di risposta in una telefonata per capire che c'eravamo un'altra volta.
ho imparato solo con la separazione fisica da loro a non permettere che anche il mio mondo si fermasse di fronte alle loro battaglie.
ma, una cosa è rimasta: ancora oggi, se c'è tensione con la persona che amo, trattengo il respiro e mi sembra che il mondo smetta di girare.

8 maggio

vento forte, caldo.
il sudore colava lungo il corpo senza muovere un muscolo.
il bendaggio mi copriva quasi interamente il busto, nudi solo la mano destra e il braccio sinistro.
mezz'ora prima il suo letto era stato spostato nell'ultima stanza del corridoio, vuota, al terzo piano dell'ospedale in cui era ricoverato da due giorni e tre notti .
durante il mio breve ricovero ho percorso, a passo lento, i corridoi dell'ospedale innumerevoli volte. per allentare la tensione, per ritrovare un equilibrio che era stato all'improvviso spazzato via dall'asfalto umido di una strada qualunque.
dopo una settimana percorrevo di nuovo il corridoio di un ospedale.
a passo lento.
avanti e indietro.
per ore.
fino alle 15 in punto.
allora ho smesso di camminare e mi sono seduta fuori dalla sua stanza.

lunedì 20 agosto 2007

coincidenze

ore 8.30: visita fisiatrica.
ho recuperato la maggioranza dei movimenti e soprattutto la forza muscolare.
ora non resta che perfezionare la riabilitazione per tornare di nuovo in sella al mio scooter e riprendere la mia vita normale con i suoi ritmi e anche i suoi lati negativi, come alzarsi presto la mattina per andare in ufficio: dopo quattro mesi mi mancano anche il mio capo ansioso e la mia collega lenta e noiosa.
ho fatto molti progressi, ma come previsto mi è stato prescritto un ultimo ciclo di fisioterapia che inizierà lunedì prossimo.
la mia ultima seduta si svolgerà l'11 settembre.
mio padre, quel giorno, avrebbe compiuto 60 anni.
il mio incidente è avvenuto martedì primo maggio, mio padre è morto il martedì successivo, l'8. mentre io ero in ospedale ad alba e aspettavo le dimissioni, lui faceva altrettanto a torino.
ho saputo che aveva un tumore il giorno in cui sono rientrata a casa. era il compleanno del mio compagno: per questo era uscito prima da lavoro e si trovava accanto a me mentre ricevevo quella telefonata ...
“sei a casa? sei da sola?” (mia madre)
.. sì, certo che sono a casa .. ho un braccio rotto, dovrei potrei essere?
e no, non sono da sola, perché?
non avevo ancora capito niente!
“guarda che la situazione è grave .. hanno trovato un tumore”
“dove?”
“eh .. al fegato ..”
“ma .. e quanto gli hanno dato?”
“eh .. qualche mese ..”
“qualche? ma quanti?”
“non lo so, vale! qualche mese ..”
invece sapeva già che si trattava solo di poche settimane.
gliene ho fatto una colpa, dopo, perché se l’avessi saputo sarei corsa in quel momento.
invece forse no, non lo so, non lo saprò mai.

venerdì 17 agosto 2007

conquista della notte

ho dormito a pancia in giù!
a 117 giorni dall'ultima volta.

waiting for september

lo confesso: odio questo mese.
attendo con ansia la sua fine ogni anno e godo, giorno dopo giorno, dell'arrivo imminente di settembre.
perchè settembre è rinascita, riavvio, ritorno ai ritmi normali, alle attività tutte, alla vita.
nel mese di settembre sono nata.
settembre è un nuovo inizio sempre, nuove opportunità, nuovi elementi da sfruttare per costruire un altro anno di vita.
quest'anno più di sempre, desidero, ho bisogno che giunga in fretta settembre, che mi sia data di nuovo la possibilità di ricominciare. il 2007 è stato un anno quasi completamente nero, pochi sprazzi di luce hanno illuminato la mia strada. voglio l'opportunità di uscire da questo tunnel di eventi dolorosi e creare con tutte le mie forze un anno fatto di colori, tutti!

giovedì 16 agosto 2007

rob brezsny

a volte sembra che mi legga dentro.
e mi conforta con la morale più appropriata.
il mio oroscopo di questa settimana, fresco di pubblicazione.

Vergine (23 agosto - 22 settembre)

Jaeyana Beuraheng, una donna madre di otto figli, un giorno decise di lasciare il suo villaggio nel sud della Thailandia per andare a fare delle spese in Malaysia. Ma purtroppo sbagliò autobus e finì in una città lontana dove tutti parlavano una lingua che non capiva. Quando finì i soldi, cominciò a chiedere l’elemosina nelle strade. Accusata di essere immigrata illegalmente, trovò rifugio in un centro dei servizi sociali. Passarono anni. Un giorno, tre persone del suo villaggio capitarono per caso nel centro, e fu finalmente in grado di comunicare nella sua lingua. Con il loro aiuto riuscì a tornare a casa. La morale di questa storia è: anche se hai sbagliato strada, non importa quanto tempo è passato, ora sei pronto per tornare a casa.



lunedì 13 agosto 2007

herbe royale



quando la vita ti costringe a pause forzate, sviluppi qualità insospettabili.

venerdì 10 agosto 2007

bicchieri e contenuti

oggi si è concluso il secondo ciclo di fisioterapia.
dovrò farne un altro.
mentre tornavo a casa, cercavo di guardare il bicchiere mezzo pieno: fino a un mese fa avevo ancora il tutore e il braccio bloccato.
fino a poche settimane fa avevo il braccio libero ma ogni movimento era una fatica immensa.
fino a pochi giorni fa l'osso fratturato era così distante dalla spalla da creare un dislivello visibile ad occhio nudo.
oggi faccio molti movimenti, anche se con fatica, fastidio, a volte con dolore.
... ed è tornato di nuovo il sereno.

mercoledì 8 agosto 2007

rosso rame



ok,
dopo 4 giorni mi sono abituata: mi piaccio rossa!
scusa, michi, rosso rame.

!

ho aperto gli occhi.
mi sono guardata attorno.
ho letto l'ora sul display della sveglia digitale.
(con le lancette non me la cavo)
mi sono alzata dal letto rapida, una fitta di dolore all'avambraccio.
(oggi abbiamo allungato e massaggiato e tirato e piegato e forzato verso il basso e poi verso il petto: mancano 5 maledetti gradi per distendere interamente il mio gomito destro)
l'angoscia e il terrore di non essere viva.
mi sono rotta in un pianto liberatorio.
e fuori, la pioggia, ha inziato a cadere furiosa da un cielo carico di rabbia.

oggi mi sento così







martedì 7 agosto 2007

toccare il cielo con un dito!

ho scoperto che ho le braccia storte, la testa dell'omero ruotata e le spalle curve in avanti: un disastro!
ma oggi sono stata grande: sono riuscita a toccare il lettino con entrambe le mani nell'esercizio del bastone.
in cosa consiste l'esercizio del bastone?
dunque: si sta sdraiati a pancia in su (supini? proni? non me lo ricordo! ricordo solo che da bambini in palestra, nell'ora di educazione fisica, si facevano gli esercizi e ogni volta che la maestra indicava la posizione da assumere ci guardavamo perplessi, sperando che qualcuno imbroccasse quella giusta e tutti gli altri a copiare: capre! a 32 anni posso affermare con certezza che copiando non si impara nulla) ... dicevamo: sdraiati a pancia in su, si impugna un bastone leggero con le mani parallele, le braccia stese lungo i fianchi e si tenta di alzare il bastone fino dove si riesce. ovviamente lo scopo è arrivare a stendere le braccia facendo una rotazione di 180 gradi.
la prima volta che ho fatto quest'esercizio non arrivavo nemmeno a 90 gradi!
l'ostacolo principale era la forza muscolare del mio braccio fratturato: più o meno pari a zero.
ma da quando ho iniziato a rinforzare il muscolo le cose sono cambiate, fino ad oggi, quando sono arrivata a toccare il lettino. 180 gradi percorsi con una certa naturalezza, grazie anche ad un macchinario (il TECAR) applicato per scaldare tutta la muscolatura, che mi ha permesso un'ampiezza di movimento maggiore, una sofferenza minore, di toccare infine ... il cielo con un dito! scusate, il lettino con le mani.
davvero! è stato come raggiungere la meta più ambita, anche solo per pochi istanti, un modo concreto per toccare con mano i progressi fatti in queste settimane di fisioterapia ed esercizi a casa.
quanto sono felice?
da morire!

domenica 5 agosto 2007

scrittura notturna

la mia spalla è tornata al suo posto.
so che il merito è insieme della fisioterapia, degli esercizi a casa, dell'utilizzo quotidiano dell'arto.
ma questa notte per la prima volta dopo 3 mesi, mi sono riappropriata di uno dei gesti che mi caratterizzano maggiormente: la scrittura a mano.
il mio quaderno preferito, la mia penna prediletta, l'orario perfetto, alla fine di una giornata piena di impegni e di persone e di emozioni.
ieri ho comprato la tenda da esterno per il balcone della mia cucina e la stanza all'improvviso ha cambiato aspetto: ora le porte sono spalancate sul mondo ma io posso guardarlo comodamente attraverso i fili di bambù che penzolano, protettivi.
ho cucinato, ho riso e chiacchierato, ma anche sofferto per quella parte di famiglia che da oggi non è più mia, e per sempre mi sentirò orfana anche senza aver attraversato la morte fisica.
e allora questa notte, con il braccio stanco e affaticato, ho ripreso tra le mani (entrambe) i miei strumenti preferiti e li ho sfruttati ancora una volta per dialogare con me, con quella miss valentine che sta un po' più giù, nascosta, ma presente, che riemerge sempre al bisogno, senza sentirsi offesa mai, nemmeno quando è più trascurata e sembra dimenticata.
per questo mi piace pensare, dopo un'ora di scrittura a mano in cui ho ritrovato la mia calligrafia di una volta, che se la mia spalla destra, la testa del mio omero fratturato in un incidente d'auto, è rientrata perfettamente nella sua sede naturale, il merito sia della mia passione più antica.

venerdì 3 agosto 2007

l'oroscopo della settimana


Vergine (23 agosto - 22 settembre)

Perché combattere per dei diritti che hai già, Vergine? Perché sacrificarti per delle persone che non apprezzano a pieno i tuoi doni? E perché stai pensando di dividere quando dovresti moltiplicare? Una qualsiasi di queste azioni sarebbe un crimine contro te stesso. Perciò, stammi a sentire: devi resistere ancora un po’. Se nei prossimi giorni riuscirai a evitare di accumulare un grosso debito karmico e a non danneggiare te stesso nel maldestro tentativo di aggiustare situazioni che non possono essere aggiustate, sarai libero. Presto tutti i mostri, i demoni e i malvagi metteranno in valigia i loro inutili strumenti di tortura e torneranno negli inferi dai cui sono venuti.

e speriamo che sia tutto vero ...

giovedì 2 agosto 2007

la giornata dell'infante

ho deciso che da oggi il 1° agosto si festeggerà ogni anno
"la giornata dell'infante"
auguri a tutti gli uomini e le donne che non vogliono crescere.
questa è la vostra giornata: godetevela tutta!