martedì 29 novembre 2011

Giorni di Fiera

Faticosi, ma al contempo stare immersa nella gente mi ha nutrita.
Gli sguardi intensi che ho ricevuto,
le parole d'apprezzamento,
la sensazione di stare bene tra tanti,
ritagliando sempre il mio spazio,
senza concessioni.
C'è chi mi ha detto che dovrei curare le pubbliche relazioni perchè sono predisposta.
O solo che così bella non mi aveva visto mai.
Ho trottato e macinato chilometri ogni giorno,
calpestando la terra con il mio passo leggero ma sicuro,
ho parlato e riso e ascoltato.
E' stata un'esperienza migliore del previsto,
che mi ha confermato una sicurezza interiore riconquistata con una cura attenta,
mai parca di ottimismo.
Ho dato il meglio di me senza sforzi,
spontanea come riesco ad essere solo quando sono serena e senza paura.

giovedì 24 novembre 2011

Il senso del sogno



La Cantantessa nel sogno rappresenta la parte di me più profonda e vera, quella coraggiosa e dura, ma anche dolce e comprensiva, che guarda quella che sta più in superficie e l'approva con tutta se stessa, così fortemente da non poter fare a meno di dimostrarlo con gesti plateali.

Prima fisici: l'attrazione dello sguardo intenso che mi riconosce in mezzo alla folla, il sorriso, aperto e sincero, che non s'incrina nemmeno per un istante, la discesa fisica fino a me, dal palco lei mi viene incontro, senza attendere che lo faccia io, percorre lei tutta la strada che c'è da fare per arrivare fino a me.
Infine l'abbraccio, avvolgente e caloroso, da "famiglia" a volermi infondere una sicurezza piena che non ho, visto che sorrido ma al contempo la osservo con incredulità.
Perchè è il corpo lo scrigno della vera essenza, di ciò che sentiamo veramente, senza filtri, il corpo non mente mai, non è fallibile o interpretabile come lo sono le parole.

E attraverso le parole: "Non ho resistito alla bellezza di questo sguardo e di questo volto", appena avverte che la mia mente si sta facendo mille domande fuori luogo, perchè sa che quella parte di me che sta più in superficie necessita del verbo per capire, usa la mente per discernere, non riesce ancora a fidarsi fino in fondo dei segnali che manda il corpo, non è abbastanza "sveglia" (saggia).

Così dimostra di amarmi di amore autentico, non mi lascia nel dubbio: afferma con forza, senza ambiguità, in un messaggio chiaro, privo di contraddizioni, le parole rafforzano il senso dei gesti che compie verso di me, in un grande atto di generosità.

E' un sogno pieno di femminilità, di quella tramandata dalla donna lupa.
Quella notte mi è apparsa in sogno la mia "donna selvaggia", quella narrata da Clarissa Pinkola Estes:
Siamo pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l'ombra della Donna Selvaggia ancora si appiatta dentro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe.

Questo sogno è così bello e significativo in questo momento, che fa il pari con quello della mia nuova nascita di tanti anni fa.

Cintura nera

Per prepararsi al suo ruolo nel film The help, l’attrice Jessica Chastain ha dovuto ingrassare sette chili. È stata dura per lei perché di solito mangia in modo molto sano. Per ingrassare ha mangiato molto gelato di soia ricco di calorie e di estrogeni. Per essere allineata con i ritmi cosmici, anche tu dovresti ingrassare, Vergine. Metaforicamente parlando, s’intende. Ti farebbe bene avere un po’ più di peso. Devi assicurarti di essere ben ancorata, perché si sta avvicinando il momento in cui dovrai prendere posizione ed essere IRREMOVIBILE sulle cose che ti interessano di più.

sabato 19 novembre 2011

Pazza

E poi stanotte ho sognato Carmen Consoli, sul palco di un concerto, incrociare il mio sguardo e scendere ad abbracciarmi forte e pronunciare al microfono testuali parole:

"Chiedo scusa al pubblico per questa interruzione, ma non ho potuto resistere alla bellezza di questo sguardo e di questo volto".

Colta da profondo imbarazzo e sorpresa mi sono fatta mille domande, mentre lei mi sorrideva osannata dal pubblico che pure non interferiva con lo spazio intorno a noi due che sembrava invalicabile.

Così, tanto per ricordarmi che sono pazza.

Alcool

Non mi sbronzo da luglio e in generale non bevo più.

Quell'assillo dell'alcool che non riuscivo a scacciare, a cui cedevo ogni sera mentre rientravo da lavoro, era diventato un incubo, una catena in apparenza impossibile da spezzare, fonte di vergogna mista a commiserazione. Guardavo quelle quattro, cinque bottiglie di birra da 66 cl scorrere sul nastro della cassa, accompagnate dal nulla che rappresentavano e provavo per me stessa nausea e disgusto. Eppure era così forte il mio bisogno di ripetere ogni sera lo stesso rituale, da disarmare ogni tentativo di sfuggirgli e rassegnata ne subivo l'umiliazione quotidiana.
Le consumavo. Tutte. In poche ore.
Svenivo non più tardi delle dieci di sera, in un letto vuoto, per svegliarmi in piena notte con gli occhi sbarrati, annegata in un'amnesia temporanea carica d'ansia, mentre fuori sentivo tutto il silenzio del sonno sano degli altri ed io sola, d'un tratto, spaventosamente lucida. Mi rivoltavo inutilmente nel letto ormai sfatto, con fastidio e rabbia, infine mi alzavo, fumavo, giravo per casa con la mente che si riempiva via via di pensieri angosciosi e assillanti...mia madre, i soldi, mio padre, i soldi, la moto, i soldi, il compagno che non ho, i soldi, gli amici dispersi chissà dove lontani anni luce dal mio momento difficile, i soldi.
Mi riaddormentavo, esausta, un'ora prima dello squillo della sveglia. Al suo ineluttabile trillo trascinavo il mio corpo fuori dal letto per un'altra giornata di lavoro, prostrata dall'inaffrontabile fatica mentale di inventarmi "a posto". Davanti allo specchio l'immagine spietata di una pancia sempre più gonfia, di occhiaie profonde e viso sfatto, una coltre di stanchezza a coprire qualunque altra espressione, lo sguardo privo di luce e nessun motivo per sorridere. Con inusitata collera rifiutavo il sole in cielo, il calore sulla pelle, la sensazione che le giornate si allungassero come a prolungare insieme la mia inarrestabile agonia quotidiana.
Non ci speravo più.

Invece...

Ho girato l'interruttore.
Non so quando nè perchè.
Ricordi confusi di serate finite male, la voglia endemica di schiantarmi in auto e un grande vetro che si riduce in ragnatela entrando in contatto con la mia borsa preferita. Rivedo la scena al rallentatore e sento sulla pelle ogni minuscolo frammento infranto, come fosse la mia anima che cade a pezzi sotto i colpi della mia rabbia e del mio rancore.

Il mattino dopo trovo un piccolo pezzetto di vetro dentro la mia borsa che mi riporta tutto alla mente, mi blocca il respiro, il terrore mi paralizza per un istante e subito dopo si accende una luce, da qualche parte avverto l'ombra di un desiderio appannato di tornare a vivere come so fare, magari meglio.

Ed eccomi qui, con il buon umore sul volto disteso, negli occhi luminosi e sulla pelle liscia, costante e reale, senza bisogno di un motivo speciale. Non felice, ma serena. Qualche chilo di meno, qualche riccio di più. Il mio volto che mi parla di nuovo: racconta degli anni che ho vissuto e li tramuta in fascino e orgoglio; racconta dell'amore che provo per me e per quello che ho fatto per riconquistare una libertà che temevo persa per sempre; della lucidità con cui mi guardo intorno e oltre, con cui lascio che la vita mi attraversi e mi coinvolga senza opporre resistenze troppo forti, che lasciano filtrare quello che è bello e mi piace, respingendo senza sforzo tutto ciò che mi è nocivo, perchè ora so distinguerlo, non è più il dolore a decidere.

Racconta anche di un momento solitario, di attesa serena, ma senza paure.
Racconta che anche il caso mi è alleato, che anche quando subisco tentativi di invasione senza amore nè rispetto, riesco a rimanere in equilibrio, come quando sei in mare, non troppo distante dalla riva, ed all'improvviso arriva un'onda imprevista e tu non hai altri strumenti che la tua abilità di stare a galla e nuotare.

Sono stata muta in questi mesi, ma la mia voce non si è spenta.

giovedì 17 novembre 2011

La domanda giusta

In un articolo pubblicato sul sito web del gruppo ambientalista The last tree ho letto questa frase: “Chi ha più esperienza di noi sa che le risposte non si trovano facendo migliaia di domande. È più saggio fare subito la domanda giusta”. Nelle prossime settimane, Vergine, ti consiglio di seguire questo metodo. Visto l’affascinante mistero che ti trovi davanti, potresti avere la tentazione di provare molte strade diverse per arrivare a una maggiore chiarezza. Ma a lungo andare la strategia più efficace sarà quella del silenzio e della quiete, in attesa dell’intuizione che ti rivelerà la via più semplice e diretta.

sabato 12 novembre 2011

La nostra seconda liberazione

La miglior vendetta?



A fasi alterne c'è qualcuno che mi trascina in discussioni sulla vendetta.
Ogni volta mi sforzo di sentire se dentro di me esista questo sentimento, quanto sia assente realmente o quanto io lo soffochi per questioni razionali.
La risposta è quasi sempre la stessa: la sete di vendetta è controproducente, oltre a tenerti in qualche modo legato al tuo carnefice, il rancore spesso unisce più dell'amore.

Finalmente ho trovato qualcuno che ha espresso perfettamente il mio modo di guardare il mondo per superare le delusioni che vivo, per non rimanere incastrata in sentimenti triviali che ostruiscono il passaggio della mia anima ripulita:

"La vendetta migliore è la felicità.
Non c'è nulla che faccia impazzire di più le persone che vederti felice"

Alda Merini, poetessa

giovedì 10 novembre 2011

Cose che faccio sempre (spesso)

Sarà una buona settimana per fare lunghe e piacevoli conversazioni con te stessa, Vergine. Le diverse subpersonalità che vivono dentro di te hanno bisogno di impegnarsi in intensi dialoghi da cui far emergere tutti i loro punti di vista. Ti consiglio di costringere alcune di loro a manifestarsi anche fuori dai confini della tua testa, parlando a voce alta. Se hai paura di farle esprimere dove qualcuno potrebbe sentirle, trova un posto appartato in cui saranno libere di essere loro stesse.

Io faccio sempre lunghe conversazioni con me stessa,
soprattutto le faccio sempre a voce alta.

giovedì 3 novembre 2011

Nuove scoperte

Secondo il National Geographic, la maggior parte delle specie che vivono sulla terra rimane sconosciuta. Anche se la scienza ha già identificato 1,2 milioni di forme di vita, potrebbero essercene ancora 7,5 milioni che non conosciamo, cioè l’86 per cento del totale. Ho idea che ci sia una situazione simile nella tua vita, Vergine. Sai solo il 14 per cento di quello che dovresti sapere, e hai ancora molto da esplorare. I prossimi mesi dovrebbero essere un buon periodo per fare nuove scoperte, e questo è il momento ideale per preparare un grandioso esperimento.