lunedì 31 ottobre 2011

Omaggio da uno sconosciuto

E quando torno alla macchina, in uno dei parcheggi più affollati della città, trovo un biglietto appiccicato al finestrino, lato guida:

"Ma non ho potuto fare a meno di notare la tua luce.
Il tuo viso, sfiorato da pallidi raggi di sole,
m'incanta con la sua fragile, tenera, dolce serietà di fanciulla in fiore"

Con tanto di nome e telefono.

Ammetto che ho riso molto,
confesso che mi ha lusingato.

domenica 30 ottobre 2011

sabato 29 ottobre 2011

La magia di Baricco

Dal decimo minuto: magia pura.



"Scriviamo libri e quel che facciamo è scegliere tra quanto di più raro c'è nell'universo e di più caro nel nostro animo e lo lavoriamo con le mani in un materiale affascinante che sono la lingua, le parole, il suono delle parole, il respiro della storia.
Ci piace lavorarlo con le mani.
E tutto questo solo perchè vogliamo testimoniare di cosa è capace il genio umano e per esprimere il gusto di un maestro, di quel maestro che in quel momento siamo noi.
Niente più di questo.
Ma niente, niente meno di questo"

venerdì 28 ottobre 2011

Scimmietta curiosa

“Se leggo un libro sulla fisica di Einstein e non ci capisco niente, non ha importanza”, ha detto Pablo Picasso, “perché mi farà sicuramente capire qualche altra cosa”. Dovresti assumere lo stesso atteggiamento nelle prossime settimane, Vergine. Non importa quale materia studi e ti sforzi di capire: migliorerà comunque la tua capacità di confrontarti con idee che fino a quel momento sembravano fuori della tua portata, e forse farà anche tornare a galla intuizioni che erano sepolte nel tuo inconscio. Travestimento consigliato per Halloween: uno studioso avido di conoscenza, un ricercatore di laboratorio in camice bianco, una scimmia curiosa.

lunedì 24 ottobre 2011

58

Il dolore,
profondo,
per un altro di noi che se ne va.
Uno un po' più speciale
perchè attraverso la nostra stessa passione
ci ha trasmesso emozioni,
ci ha contagiato con quella follia
che è anche un po' nostra,
quando saliamo sulle nostre bimbe
e cavalchiamo tra le curve,
liberi,
come solo la moto può farci sentire.
Il mio abbraccio più affettuoso
va a te, caro Vale, che sei per me da sempre
la moto fatta persona,
che dovrai affrontare ora,
la tua sfida più difficile,
tra le insidie di un senso di colpa
crudele e spietato.

Addio, Sic!

giovedì 20 ottobre 2011

Il correttore automatico

Il correttore automatico a volte distorce i messaggi che le persone inviano per email o con il cellulare. Cerca di eliminare presunti errori che non sono errori e li sostituisce con parole che possono provocare imbarazzo, come quando l’uragano Katrina diventa Latrina. Damn you, autocorrect! (Accidenti a te, correttore automatico) è un libro che raccoglie alcuni degli esempi più assurdi di questo genere. Attenta alle versioni metaforiche di questo sistema imprevedibile, Vergine. Assicurati che i tuoi sforzi per migliorare la situazione non la peggiorino. Considera la possibilità che le cose vadano bene così come sono.

Qual'è la cosa più bella che ho fatto?
Lasciami pensare...

... smettere di bere.

martedì 18 ottobre 2011

Ridicolosamente

Ci sono persone che nutrono la seria presunzione di conoscermi,
indi sapermi interpretare.
Sto per distruggere una vostra vana certezza:
non ne avete azzeccata una.
Però siete divertenti mentre ci provate,
boriosi.

This Must be the Place

Di Sorrentino e della sua ultima perla.

Ad un certo punto mi sono persa [abbandonata?].
Ma me ne sono resa conto solo quando mi sono ritrovata.

"Cheyenne, tuo padre ti voleva bene"
- Non è vero, ma è bello che tu lo dica.




Home is where I want to be
But I guess I'm already there
I come home she lifted up her wings
Guess that this must be the place

giovedì 13 ottobre 2011

Finally

Tra non molto avrai buone probabilità di ritrovare qualcosa che hai perso da tempo. Potresti addirittura recuperare una ricchezza che hai sperperato o resuscitare un sogno che avevi dato per morto. A cosa devi questa fortuna? Secondo me l’universo ti sta premiando per il buon lavoro che hai fatto ultimamente prendendoti più cura di quello che è importante per te. Avrai la prova di quanta grazia puoi ricevere quando vivi in perfetto allineamento con i tuoi valori più veri e profondi.

martedì 11 ottobre 2011

Straniero

E una voce straniera lunga vent'anni risuona viva
lontana un oceano
palpitante nell'altro continente
quel sud del mondo che porto dentro
e che io sono.

[A Stefano]

Fiorentinata 2011

Ho viaggiato per chilometri sulla mia carrozza d'argento al ritmo di rap nero americano con la temperatura esterna che aumentava ed io tiravo su le maniche del vestitino a fiori verde e nero e ogni tanto rollavo una sigaretta e lasciavo entrare il mondo da un finestrino abbassato, ma poco.
Ho il condizionatore in auto, l'ho usato per tenere fresco l'ambiente e non farmi cogliere dalla sonnolenza e un po' di noia, fino ad avere quasi freddo, le gambe nude e i soliti stivali comodi.
In autostrada ho saltato l'uscita giusta ma non mi sono preoccupata, sono tornata indietro e imboccato la statale fino a Tavarnelle, di fronte a me l'albergo mi aspettava silenzioso, immerso nella penombra delle sei del pomeriggio, adagiato sulle colline verdi e paglia.
La barba rossiccia sotto il casco aperto, il rombo familiare di un motore, un sorriso aperto e sincero e la prima battuta della giornata toscana: "Sei scosciata!".
La chiave della stanza, una rinfrescata veloce e il cambio d'abito, fa già fresco ed io mi vesto un po' di più. Scendo e incontro una donna e un fanciullo, gli amici che hanno permesso tutto questo, questo incontro a cui avrei dovuto rinunciare per mancanza di fondi e compagnia. Abbracci e baci, veri e spontanei, sorrisi complici e battute spicce chè ci si capisce al volo e ci si vuole bene e lo si sa.
Trasferimento per la cena e l'accoglienza è di quelle che nemmeno lo speri: volti noti che ti sembra di conoscere da una vita e invece ci si è visti appena due o tre volte, qualcuno anche una sola, ma le labbra si schiudono in automatico quando ti riconoscono sotto la cascata di ricci e dietro l'abito borghese. E tu loro, con la meraviglia di un senso di appartenenza che ritrovi e riassapori e ti senti ogni minuto più rilassata, semplicemente a casa.
"Come stai? Tutto bene? Che bello rivederti!"
Via via sfilano le moto di chi ritorna dal girello tra le curve del Chianti, un paradiso per chi, come me, lascia che a muovere la propria anima siano due ruote e un motore. L'atmosfera si scalda, l'aria si riempie di risate e chiacchiere e del fuoco che arde già sotto la griglia accanto alle fiorentine impilate e crude, sono così grosse che invitano a un rispetto regale.
In pochi minuti lo spazio si fa più stretto, più pieno di facce e corpi che stimolano un abbraccio, un sorriso, occhi che si spalancano, braccia che ti sollevano al cielo, macchine fotografiche che scattano a ripetizione, gruppi in posa, altri inconsapevoli d'essere fermati in un attimo e per sempre da un click rapido e silenzioso.
Ci chiamano a raccolta, ci sistemiamo a tavola e quest'anno ci sono gli amici che mi tengono il posto, che danno per scontata la mia presenza, l'anno passato mi si minacciava di lasciarmi in piedi quasi dovessi elemosinare il mio spazio, e il primo brindisi è per chi ogni anno realizza tutto questo e non si aspetta nemmeno un grazie.
Non bevo quasi nulla, non ho bisogno di espedienti per sentirmi a mio agio qui, 'stasera, sono serena e ho voglia di guardare ed ascoltare, più che di parlare. Mi sento dentro tutto questo e tutti loro più di quanto avessi potuto sperare, non avevo aspettative, non avevo immaginato chi, come, cosa: sono partita spinta da un richiamo che ho seguito senza farmi domande.
La serata ha un solo difetto: scorre via così veloce che quasi non m'accorgo della stanchezza e della sua fine. Resto fino agli sgoccioli, saluto tutti, uno per uno, un abbraccio, un bacio, la gioia negli sguardi e la sensazione di aver condiviso una serata diversa da sempre, al cui ricordo distenderemo le labbra in una smorfia di evidente soddisfazione.
Eppure non è accaduto nulla di speciale, abbiamo "solo" respirato un'aria di serenità e allegria che forse di questi tempi è più rara di quanto si sospetti, un clima di intimità che sovverte le regole dei numeri: come si fa a provare intimità tra 54 persone chiassose e un po' ubriache?
A volte si fa.
Ho la mente così sgombra e in pace col mondo che sbaglio strada al primo bivio, quando mi ritrovo di nuovo sola nella mia carrozza d'argento.
Ma non mi preoccupo, troverò un cartello, chiederò a qualcuno, mi guiderà l'istinto di sprofondare infine nel mio letto.
Non succede proprio così, ma sono dettagli, torno in albergo, mi spoglio, mi lavo i denti e mi strucco, fumo l'ultima sigaretta e penso: "Che bella la mia vita" e poi crollo sotto le coperte e in un sonno profondo.