giovedì 30 giugno 2011

Fame di novità

“Il desiderio di esplorare è tipicamente umano”, ha detto Carl Sagan: “Questo impulso ad andare, vedere, conoscere, ha trovato espressione in tutte le culture”. Ma Stephen Dutch, un professore dell’università del Wisconsin, non è d’accordo e dice che molti popoli non sono mai stati interessati a esplorare. Per esempio, gli africani non hanno mai scoperto il Madagascar né l’arcipelago di Capo Verde. Le culture asiatiche che si sono allontanate dalla loro terra sono poche. Tu dove ti collochi sulla scala del desiderio di esplorare, Vergine? Indipendentemente da quello che hai fatto in passato, scommetto che nei prossimi mesi ti metterai in moto. La tua fame di novità sta crescendo.

martedì 28 giugno 2011

Da qualche sera

Da qualche sera mi chiedo se mio fratello si sentisse così
quando si chiudeva in casa da solo a sciogliere pepite di coca da fumare
se ne sentisse così tanto il bisogno
se si sentisse così solo
se pensasse "Almeno per stasera sono a posto"
e domani chissà...

Mi chiedo cosa provasse mio padre
quando si scolava l'ennesima bottiglia di vino
seduto a tavola da solo davanti alla TV
e la mente si offuscava
a cosa pensava
a cosa non pensava più.

Se sentisse la sua vita così inutile
i suoi sogni così persi
i suoi principi così indigesti.

Da qualche sera...

domenica 26 giugno 2011

Dissolvenza

Stanotte ho incontrato una donna di quelle che mentre ti senti trasparente, si accorge di te e ti regala quel frammento di umanità che ti svela che esisti.
Un sorriso affabile, uno sguardo di conforto, pochi gesti che ti risolvono il problema del momento.
Come se fosse lì, in quell'istante, proprio per te.
Una sensazione che non saprò descrivere, ma nemmeno ci proverò.
Sento solo tanta gratitudine, perchè quegli ultimi 56 chilometri sarebbero stati inaffrontabili senza la pausa con lei.
Forse cerco una madre in ogni donna che incontro, forse cerco nelle altre il calore che la mia continua a negarmi, la partecipazione alla mia vita che non ho mai sentito.
Ho freddo, ho molto freddo in questo piccolo buco nero dove mi trovo adesso, la luce mi disturba ma il buio mi succhia la ragione, la mente è sempre più lenta.
Vaghi ricordi di parole e volti, di carezze e abbracci, di un'intimità rubata ad un momento di debolezza, la mia voce che pronuncia sentenze definitive, sconcertanti per le orecchie oneste di chi mi ascolta.
Penso alla mia moto luccicante e bella, sembra quasi viva e mi ama tanto da riportarmi a casa ogni volta, senza mai un lamento.
Penso a come è tutto così facile, tutto così complicato, tutta quella stanchezza con cui mi sono accasciata sulla sedia, dietro la porta di casa chiusa alle mie spalle.
Penso ai tanti caffè che hanno sostituito la birra, al gusto speciale della sigaretta fumata subito dopo, alla mania di ripetere lo stesso gesto all'infinito fino a perderne il senso del piacere, il piacere del senso.
Penso allo svilimento con cui passo dall'allegria alla rabbia feroce, allo slancio incontrastabile di scappare via che non posso ignorare e infine puntuale, il senso di colpa e di vergogna.
Soluzione: sparire, dissolvermi nel nulla.
Penso a come la mia mente articola tentativi di affrontare le conseguenze delle azioni assurde che non riesco ad evitare e allo scoramento per il disagio che procuro.
Penso che tutto questo finirà, poi.

212 km/h

E non sentire niente.

mercoledì 22 giugno 2011

Cadute

Sembrava la traiettoria giusta
sentivi di percorrere la tua strada
invece all'improvviso...
la ruota sul manto sbagliato
sabbia al posto dell'asfalto
tenti con tutte le forze di rimanere in piedi
ma invano
cadi.

La luce che di colpo si spegne
i colori mutano in un nero inquietante
solo due fari ancora accesi
tu li spegni
con un giro di chiave.
Ora è buio pesto intorno a te
sei sola
non sai dove
lo shock ti riporta ad un terrore atavico
che forse hai già provato tanto tempo fa.

All'improvviso un volto
delle voci
la realtà che riprende forma
il mondo che ricomincia a girare
la vita che prosegue
sempre.
Malgrado tutto.

venerdì 17 giugno 2011

Armonia perfetta?

Quale parte di te ti fa più paura? Non sarebbe ora di proporle un’offerta di pace?
Prevedo che in nessun momento delle prossime settimane ci sarà qualcuno autorizzato a dirti: “Il tuo ego ha firmato assegni che il tuo corpo non può incassare”. Non avranno neanche motivo di dirti: “Se vuoi acchiappare i tuoi sogni, farai meglio a cominciare a correre”, o “Sarai anche un vecchio saggio ma ti stai comportando come una ragazzotta ingenua”. No, Vergine, sono fermamente convinto che non potranno lanciarti nessuna di queste accuse. Perché, da quello che vedo, tutte le parti della tua psiche saranno in perfetta armonia e collaboreranno tra loro più di quanto non facciano da molto tempo. La tua alienazione da te stessa e la tua ipocrisia saranno ai minimi storici.

martedì 14 giugno 2011

2

"Ma io come faccio adesso senza di te?" chiesi quel giorno mentre guardavo il mondo che si avvicinava al tuo volto pallido e freddo per donarti un ultimo bacio.
Me ne stavo in disparte, ti guardavo da lontano come ho sempre fatto, col timore di invadere il tuo spazio. Tranne una sera, quando contro ogni previsione, appoggiai la testa sulla tua spalla, dopo la cena siciliana a base di quel pesce che detestavi tanto e piansi. Piansi tutte le mie lacrime, perchè era l'8 maggio, l'anniversario della morte di mio padre. E mai avrei immaginato che dopo solo un mese e mezzo, in un cazzo di merdosissimo lunedì sera della minchia, avrei perso anche te. Mi manchi, troppo.
Ma alla fine ho raccolto tutto il coraggio che avevo, e ti ho baciato anch'io, in quella che chiamano la camera ardente...ardente di tutto il dolore che un essere umano può contenere.

Ti voglio bene, come sempre.

Capelli

Stanotte ho sognato capelli.

Prima ero nel salone nuovo del mio parrucchiere che al momento di fare la piega mi abbandonava nelle mani di un bambino (che poi in realtà era una bambina) che sembrava molto sicura di sè, verso cui però io non nutrivo la minima fiducia, anche se la prima volta che mi sono guardata allo specchio ho notato che aveva fatto un ottimo lavoro. Ero turbata e preoccupata, ci tenevo in modo molto particolare ad uscire di lì con la testa perfetta e per tutto il tempo non ho fatto che complicarle la vita, tanto che ricordo solo molta confusione.

Poi ero in una stanza d'albergo insieme a due ragazze, loro si asciugavano i lunghi capelli in bagno, mentre io facevo la stessa cosa seduta sul letto. Ma il mio phon era monco, gli mancava il beccuccio.
Il parrucchiere nei sogni può fare la sua apparizione come simbolo di qualcosa o di qualcuno che ha il potere di agire sul sognatore: condizionare, modificare, far riflettere, influenzare, aiutare. Il parrucchiere si occupa dei capelli, i capelli sono sulla testa, alla testa sono legati i pensieri, le idee, le opinioni. Ed il significato del parrucchiere nei sogni è ugualmente legato a pensieri ed idee che vengono “elaborate”, modificate, aggiustate.

Sognare un parrucchiere che pettina il sognatore, fa pensare alla necessità di mettere ordine nella propria testa, fare ordine nei propri pensieri, riflettere, oppure cambiare opinione.

Il simbolo del parrucchiere non è quasi mai giudicante, e difficilmente provoca sensazioni di angoscia come altri personaggi onirici. Il parrucchiere agisce facendo del suo meglio e senza giudicare. Possiamo considerarlo un buon alleato. Un Sé psichico attivo, un’energia positiva che ha a cuore il benessere e la capacità di relazionarsi con gli altri.

I capelli nei sogni sono legati al potere personale, per questa ragione, anche il parrucchiere nei sogni può far emergere le qualità personali ed esprimere ciò che il sognatore è, ciò che sente. E’ uno strumento efficace ed un alleato, quando le emozioni nei sogni sono di fiducia.

Ma se ci mettiamo nelle mani di un parrucchiere onirico che non ci ispira fiducia, se nel sogno sentiamo paura, ansia, o non riconosciamo la nostra immagine allo specchio, dovremo riflettere molto attentamente su quello che stiamo facendo, e chiederci se anche nella realtà ci stiamo affidando a persone che ci lasciano pieni di dubbi, o se ci costringiamo a vivere situazioni che forse ci danneggiano, nelle quali non crediamo.

Dobbiamo pensare che il parrucchiere ci “mette le mani in testa”, e noi glielo permettiamo. Chiediamoci quindi a chi nella realtà riserviamo la stessa fiducia, a chi ci arrendiamo con facilità, di chi abbiamo soggezione… Chi ci mette le mani in testa? Rispondere a queste semplici domande ci aiuterà a capire un po’ di più il nostro parrucchiere onirico e la sua funzione nei nostri sogni.
Ogni gesto che il parrucchiere nei sogni compie con i nostri capelli: lavare, pettinare, tagliare, fissare con la lacca sarà il riflesso di un bisogno che sta emergendo, o di un cambiamento avvenuto e di cui non siamo ancora consapevoli.

lunedì 13 giugno 2011

Parla piano

Vinicio Capossela

Parla piano e poi
non dire quel che hai detto gia’
le bugie non invecchiano
sulle tue labbra aiutano
tanto poi
è un’altra solitudine specchiata
scordiamoci di attendere
il volto per rimpiangere
Parla ancora e poi
dimmi quel che non mi dirai
versami il veleno di
quel che hai fatto prima…
su di noi
il tempo ha gia’ giocato ha gia’ scherzato
ora non rimane che
provar la verita’
Che ti da’ che ti da’
nascondere negli angoli
dire non dire
il gusto di tradire una stagione
sopra il volto tuo
pago il pegno di
volere ancora avere
ammalarmi di te
raccontandoti di me
Quando ami qualcuno
meglio amarlo davvero e del tutto
o non prenderlo affatto
dove hai tenuto nascosto
finora chi sei?
cercare mostrare provare una parte di sé
un paradiso di bugie
La verita’ non si sa non si sa..
come riconoscerla
cercarla nascosta
nelle tasche i cassetti il telefono
che ti da’ che mi da’
cercare dietro gli angoli
celare i pensieri
morire da soli
in un’alchimia di desideri
sopra il volto tuo
pago il pegno di
rinunciare a me
non sapendo dividere
dividermi con te
Che ti da’ che mi da’
affidarsi a te non fidandomi di me..
Sopra il volto tuo
pago il pegno di
rinunciare a noi
dividerti soltanto
nel volto del ricordo

sabato 11 giugno 2011

Mentre fuori piove

La tristezza in questi giorni non accenna ad abbandonarmi.
All'improvviso ti capita un imprevisto che non avevi calcolato e il tuo mondo va in pezzi perchè a puttane è finita la tua autonomia, hai bisogno d'aiuto, non vorresti chiederlo ma devi e ti senti fragile e vulnerabile.
La tua famiglia ti volta le spalle, sai che se ci fosse ancora tuo padre sarebbe diverso e soffri il doppio, percepisci la sua assenza più di sempre e vorresti gridare che non è giusto.
E tante piccole cose che di norma lasci scivolare via assumono un'importanza diversa, ti guastano l'umore, ti fanno sentire quel sapore acre di fumo in gola quando qualcosa brucia, qualcosa dentro di te, le tue convinzioni.
Ti ritrovi sveglia di notte a pensare a tutte le persone che sono passate nella tua vita, ti senti un po' fortunata un po' persa e vorresti poter dire ad ognuno quello che non hai fatto in tempo, tempo scaduto: non si può.
Piove, incessantemente, fuori e dentro di te.

venerdì 10 giugno 2011

Elemosinare

Un giorno ci scriverò un pezzo.
Il giorno che sarò pronta a non farlo più.

Turbo Sexophonic Delight

Darryl Dawkins è stato un professionista della pallacanestro dal 1975 al 1996. È stato una delle personalità più pittoresche di quello sport, e diceva di vivere per una parte del tempo sul pianeta Lovetron, dove aveva perfezionato la sua abilità di giocoliere interplanetario. Gli piaceva anche dare nomi di fantasia alle sue schiacciate. La sua preferita era la “turbo sexophonic delight” (delizia turbosessofonica). Ti invito a comportarti come Darryl Dawkins nel tuo campo, Vergine. Da’ un nome alla mossa che ti caratterizza o al tuo speciale modo di giocare. Con un tocco scherzoso, fa sapere a tutti quanto ami e quanto sei bravo in quello che fai.

martedì 7 giugno 2011

VICEVERSA

Tengo miedo de verte
necesidad de verte
esperanza de verte
desazones de verte
tengo ganas de hallarte
preocupación de hallarte
certidumbre de hallarte
pobres dudas de hallarte
tengo urgencia de oírte
alegría de oírte
buena suerte de oírte
y temores de oirte
o sea
resumiendo
estoy jodido
y radiante
quizá más lo primero
que lo segundo
y también
viceversa.

Ho paura di vederti
necessità di vederti
speranza di vederti
inquietudine di vederti
ho voglia di trovarti
preoccupazione di trovarti
certezza di trovarti
dubbi di trovarti
ho urgenza di sentirti
allegria di sentirti
fortuna di sentirti
e paura di sentirti
cioè
riassumendo
sono fottuta
e raggiante
chissà più la prima
che la seconda
ed anche
viceversa.


[Mario Benedetti]

lunedì 6 giugno 2011

Come diceva Irene

A volte sento tutta la tristezza del mondo,
contenerla per una minuscola anima
è un'impresa impossibile.
Ma testarda ci provo,
fiera mi batto,
presuntuosa ci riuscirò,
umile mi lascerò sopraffare
e insegnare l'arte di sfruttare il dolore.
Sopravviverò,
infine.
No, non sono capace di battermi per la felicità altrui,
troppo impegnata a cercare la mia,
come una bimba punto i piedi in terra e grido:
"Non è giusto!"
Semmai crescerò...

sabato 4 giugno 2011

La 24 ore

Improbabile addirittura impossibile

“Il più grande piacere della vita è fare quello che gli altri dicono che non potremo mai fare”, ha scritto il saggista Walter Bagehot. Personalmente, non credo che sia la massima soddisfazione possibile per un essere umano, ma senza dubbio ha un suo fascino provocatorio. Posso consigliarti di esplorare le sue possibilità nelle prossime settimane, Vergine? I segni astrali lasciano intendere che sei nella situazione ideale per portare a termine un’impresa nella quale ti hanno detto che è improbabile o addirittura impossibile che tu riesca.