sabato 24 marzo 2012

Fran!

Mi commuovo sempre davanti a quella faccenda dei quadri


mercoledì 21 marzo 2012

Soglia

Sprofondata nella liminalità.

lunedì 19 marzo 2012

Viva l'umiltà

In ordine cronologico:

1. L'indecisione viene registrata
2. Ma vai a cagare (X2)

Ma non ho proprio voglia

Sarà che sono sveglia dalle 5
sarà che ho passato tutto il giorno nell'ospedale in cui è morto mio padre
sarà che come quella sera in cui mia madre mi disse:
"Hanno ricoverato tuo padre"
l'ho immaginato solo in un letto d'ospedale
e ho pianto
oggi ci ho lasciato lei e patisco,
ma non ho proprio voglia.

Rosso acido

Sul guscio mordibo di una tartaruga colorata
compongo versi in rima baciata
arresto le immagini guardando altrove
ma non so se faccio bene.
C'è un grande cartello sul mio passato
c'è scritto: vietato voltarsi indietro
non guardo nemmeno avanti però
imbrigliata in un limbo appiccicoso appiccicò.
Una parte di me testarda e ribelle
censura tutto e mi ride alle spalle
quella restante non riesce a impedirlo
e versa lacrime di coccodrillo.
Non ci scherzo su non mi va giù
non voglio ammettere che una roba così mai più.
La rabbia incalza mi dà il tormento
mi son rotta il cazzo di questo bastimento.

martedì 13 marzo 2012

Hey Men?

Pagliacci, giocolieri, un po' presuntuosi un po' patetici.
Io sono momentaneamente malmostosa,
ma voi siete definitivamente inaffrontabili.

Riavvolgi

Stai leggendo notizie sparse qua e là, t'imbatti in un articolo così, lo leggi tutto d'un fiato e ti resta solo un groppo in gola.

Buon compleanno, papà
- Perchè non gli ho mai detto grazie abbastanza per avermi ossessionato con la necessità dell’onestà. Per avermi trasmesso la passione per la politica. Per avermi mostrato, portando il caffè a letto a mia madre per tutta la vita, che uomini e donne sono uguali, egualmente meritevoli di sogni e di ambizioni. Per avermi detto, quando prendevo un bel voto a scuola, che avevo solo fatto la metà del mio dovere. Per essere stato severo, severissimo ma sempre pronto a confrontarsi, a parlare. Per avermi spinto, senza stanchezza, a studiare di più, a dare il meglio di me, a cercare in me la forza e l’energia. Per aver pianto quando è morto Berlinguer.

domenica 11 marzo 2012

Incidente d'auto

Stanotte ho sognato un incidente d'auto: impattavo contro lo spigolo di un marciapiede mentre sopraggiungevo a velocità sostenuta perchè avevo fretta d'arrivare non ricordo dove e mi ribaltavo. Ma genialmente pazza come sono, razionalità fatta persona, ho interrotto il sogno svegliandomi perchè non mi potevo permettere di distruggere l'auto e farmi male chè nei prossimi giorni devo accompagnare mia madre in ospedale per l'intervento all'occhio. E' stato il primo pensiero appena mi sono ridestata.
Nel tentativo di ricostruzione del sogno, ho recuperato solo l'ambientazione precedente: ero in un quartiere chiuso, con palazzi molto grandi, caseggiati enormi, come fosse una piccola cittadella (ricordavano tanto le immagini di Scampia che si vedono nei TG) ma al contrario di quelli, erano puliti e ben tenuti e ben organizzati. Ero con un ragazzo e una ragazza e progettavamo un evento all'interno del quartiere, un concerto, una manifestazione ludica, non ricordo con esattezza. Per questo correvo in macchina: avevo fretta di iniziare il mio compito nell'organizzazione della serata.

Sognare un incidente automobilistico si collega facilmente a un blocco e una ferita in ambito sociale, nel mondo del lavoro e dei progetti.

L'auto è tipicamente simbolo che indica il mezzo che abbiamo per realizzare i nostri progetti, quindi è ovvio che abbiamo paura proprio di tentare di realizzare questi progetti oppure troveremo ostacoli nel realizzarli. Se l'incidente in sogno è causato da un qualcosa sulla strada, allora la mancata realizzazione di un progetto dipende da un ostacolo che può essere reale così come nella nostra mente e dipendere solo da noi.

Fare un incidente con un'automobile con cui non riusciamo a frenare o a controllarne la velocità: siamo sempre di fronte alle nostre paure di non avere i giusti mezzi, le giuste qualità e capacità di affrontare situazioni che ci interessano nella realtà. Effettivamente, sogni del genere, vengono a dirci di stare attenti a valutare attentamente i mezzi con cui vorremmo operare, perchè potremmo non averne abbastanza e non essere quindi all'altezza delle situazioni.

L’automobile così come la moto rappresentano un estensione dell’Io, quindi se questi sono danneggiati significa che anche noi stessi lo siamo. In questo caso lo schianto o una caduta con il proprio mezzo di trasporto possono simboleggiare la perdita di controllo sulla propria vita. E’ anche per questo che si sognano i freni che non funzionano o una velocità elevata.

giovedì 8 marzo 2012

Alle donne

Auguro di avere sempre la capacità di crearsi un'alternativa,
di avere sempre la libertà di scegliere.
Lo auguro anche a tutti "gli uomini che vogliono correre
con donne che corrono coi lupi"
[cit. Clarissa Pinkola Estes]

"L'utopia è come l'orizzonte:
cammino due passi e si allontana di due passi.
Cammino dieci passi e si allontana di dieci passi.
E allora a cosa serve l'utopia?
A continuare a camminare."

[E. Galeano]

Interludi giocosi?

“Possiamo scoprire più cose su una persona giocandoci per un’ora che parlandoci per un anno”. Diversi siti web sostengono che a dirlo sia stato il filosofo greco Platone, anche se io ho qualche dubbio in proposito. Comunque, condivido questa affermazione, e sulla base dei tuoi presagi astrali del momento ne farò il tuo motto della settimana. È il periodo ideale per conoscere più a fondo le persone che ami, e non c’è modo migliore per farlo che unirti a loro in una serie di intensi interludi giocosi.

Non c'è bisogno di fare tutti 'sti giri di parole per dirmi di trombare di più...

In potenza

Dopo lunga e attenta riflessione ho deciso che non ne valeva la pena.

mercoledì 7 marzo 2012

Il poeta fa ridere ma amaro

volevo inventarmi una poesia d’amore per una ragazza fiore
ma non sapevo darle un nome che tutti i nomi erano già presi
allor decisi che non aveva nome né cognome
ma del colore dei suoi occhi ero piuttosto certo
tra il verde e il blu con sfumatura nera

aveva sette gonne ed i capelli folli
aveva sette paia d’orecchini
non sorrideva spesso
ma quando lo faceva
era piuttosto bello

avrebbe voluto avere sette gatti
ma non li aveva
poiché viveva in una casa con sette cani
e i cani facevano la guardia
lei non poteva uscire
io la guardavo che guardava dalla sua finestra
e un poco sospirava
e s’aspettava, credo, che un giorno o l’altro
qualcuno andasse per tirarla fuori
da quella casa con i sette cani
magari la portasse via per sempre
o anche sol per una sera
tipo a ballare od a pigliarsi una birra doppio malto in centro

#TAMPS | ragazza senza un nome

martedì 6 marzo 2012

Forse solo per dire "panta rei"

Solo un giro in moto, una passeggiata per sgranchire le ruote ferme da tempo. Mi infilo la tuta e solo dopo alcuni minuti mi accorgo che non tira più dappertutto, anzi fa difetto qua e là, dove il mio corpo si è rimpicciolito. Allora penso che sarò una vecchietta minuta quando sarò una vecchietta. E continuo a infilare stivali bassi, non aggiungo centimetri alla mia natura, cerco il terreno con le punte dei piedi, quelle che da bambina volevano danzare all'infinito e invece sono diventate branchie per ritrovare l'elemento primario: acqua. Mi piace quando scorre così intensa senza fare rumore, invece detesto l'olio che lavo via dalle mani con foga per riappropriarmi della porosità della mia pelle, perchè c'è sempre bisogno del giusto grip per non scivolare miseramente, ma restare con i piedi per terra.

domenica 4 marzo 2012

Sazia

Terra di Marlene
frastuono e pelle
i cavalli corrono veloci
la mente si svuota
l'anima sorvola
resta sospesa
lassù.
Ora rumore di tuoni che squarcia il cielo
e tanta pioggia.

Lo stato delle cose

(Valentina)


Inviato da iPhone

venerdì 2 marzo 2012

La danza delle due ruote

Certo, tornare in moto mi ha rilasciato delle emozioni che non lo so come potrei esprimere a parole. E ancora di più la collaborazione di persone cui devo dei soldi da più di un anno e nonostante questo si sono messe a disposizione e hanno concretizzato il mio unico desiderio: uscire da lavoro e salire in moto, fare qualche chilometro tranquillo per riprendere un po' di confidenza (certo, in mezzo al traffico delle sei di venerdì pomeriggio, tutti al volante dell'auto col cellulare all'orecchio... organizzano la serata, tornano a casa dalla famiglia, sentono se c'è bisogno di qualcosa prima di rientrare a casa... ma tu sei ancora "omologata" per questo, hai passato 5 anni in scooter in mezzo al traffico: hai mille occhi sempre, qualunque cosa guidi), portarla a lavare fino da mia madre per fare un po' di strada e perchè lì c'è chi molla tutto e me la cura come fosse sua e sarei rimasta a cenare da lei se non fosse che no, non in questo periodo.
Studio il giro di domani, da sola.
Meglio così: ho bisogno di ritrovare il mio ritmo e non voglio adeguarmi a nessuno,
domani.

(e all'improvviso mi torna alla mente un paragone, quello di chi non riesce a fare discese graduali ma stacca di netto perchè "è come quando vado in moto, o danzo o niente" o qualcosa di simile. E forse lo capisco un po')