lunedì 29 novembre 2010

Los Justos

Qualcuno ha detto che le poesie devono essere lette in lingua originale ...


Un hombre que cultiva su jardín, como quería Voltaire.
El que agradece que en la tierra haya música.
El que descubre con placer una etimología.
Dos empleados que en un café del Sur juegan un silencioso ajedrez.
El ceramista que premedita un color y una forma.
El tipógrafo que compone bien esta página, que tal vez no le agrada.
Una mujer y un hombre que leen los tercetos finales de cierto canto.
El que acaricia a un animal dormido.
El que justifica o quiere justificar un mal que le han hecho.
El que agradece que en la tierra haya Stevenson.
El que prefiere que los otros tengan razón.
Esas personas, que se ignoran, están salvando el mundo.


Jorge Luis Borges (da La Cifra, 1981)

domenica 28 novembre 2010

Pornorima

MARLENE KUNTZ
Ricoveri virtuali e sexy solitudini


Sai che c’è? Sei sei sexy da impazzire.
E sai che c’è? Mi fai dimenticare
Che un sacco di persone
non mi vuol sentire parlare di pulsioni
che li fanno arrossire,
né celebrare visioni
che ti fanno sembrare quella grande figa che tu sei.
Sai che c’è? Tu mi fai divertire.
E sai che c’è? Mi aiuti a ricordare
Che quelli schizzinosi
non lo sanno capire
che nella vita conta pure
sorvolare sulle questioni dure e sul poeticare.
E questo è… come dire… rock’n roll.
Mettiamoli a disagio, dai!
Che pensino assai male e poi mi credano impazzito
perché sono qui a grugnire
Come un porco nel porcile.
Mia Dea sull’altare!
Che pensino a scopare i farisei dell’indie-rock
le anti-sbrodoline snob,
gli alternativi a pacchi e stock.
Facciamogli capire, dai!,
che siamo qui a godere;
e poi a quelli più stronzetti,
gli facciamo anche sentire
Come provi il tuo piacere.
E poi potranno anche vedere
gli ebefrenici fighetti dell’Olimpo
indie-rock le frigidine blah-blah-blog,
gli avanguardisti a pacchi e stock.
Sai che c’è? Sei la mia porno-rima.
Sai qual è? La voglia mia collima
con la tua volontà di farmi rotolare
giù dalla tua montagnola in riva al lago,
che coincide col mio desiderio soffiato
di farti dire forte “fottimi maiale fottimi come un animale”.
Perché ti piace quando lo senti cantare
dal tuo amato Trent dei Nine Inch Nails.

giovedì 25 novembre 2010

?


Gli indigeni americani si prendevano cura della terra meglio dei bianchi che poi se ne appropriarono, ma non erano affatto maestri della sostenibilità. Una recente ricerca ha rivelato che quando abbattevano e bruciavano le foreste, producevano una notevole impronta di carbonio, rilasciando una gran quantità di gas serra nell’atmosfera. Prendendo spunto da questa sorprendente scoperta, ti invito a controllare se c’è qualche aspetto del tuo passato che dovrebbe essere reinterpretato. I presagi astrali suggeriscono che faresti bene a rivedere alcune delle leggende che racconti su quello che è successo tanto tempo fa

martedì 23 novembre 2010

E' per te

Il mio primo pensiero quando apro gli occhi la mattina
e' in quel momento che sento se passerai da me per fare colazione insieme o amarci nel mio letto ancora sfatto.
Li' percepisco se sara' una giornata nostra,
se sara' un pezzo indelebile sulla mia pelle
e sulla tua.
Oppure se sarai lontano,
freddo,
chiuso nella tua melanconia,
impenetrabile.
E' in quell'istante che in un forte istinto di contraddizione
penso "Basta!"
e poi "Ancora!"
E di nuovo "Basta!" e un'altra volta "Ancora!"
E dentro di me so che non si chiama indecisione
ma e' la lotta di una vita
tra mente e cuore,
anima e cervello,
buon senso e follia.
Ogni giorno mi sembra l'ultimo
ed ogni giorno diventa l'ennesimo.
"Tutto si ripete uguale a se stesso"
No,
Ogni volta e' un nuovo umore
da comprendere, da perdonare, da amare.
Vorrei chiederti di darmi di piu',
"ma cosa ho il diritto di chiedere io?"
Mi accuccio nel mio guscio,
pensando a tutti i tuoi sforzi
per darmi tutto quello che puoi.
Ma poi mi ribello,
scalcio,
mi sottraggo.
Mi scopro nuda e fragile,
indifesa e insicura.
Allora so quant'e' grande il vuoto che sento
quando mi rimetto sulle mie gambe
e provo a camminare al mio ritmo,
asincrono e solitario.
Inviato da iPhone

lunedì 22 novembre 2010

Sicurezza

Ho capito che non ho preparato la borsa per il viaggio
Non ho prenotato il taxi
Non ho deciso nulla
Perché non voglio avere la vita sicura
Non voglio essere schiava
Voglio svegliarmi la mattina
E vivere.
Inviato da iPhone

L'ultimo respiro

Ti ho visto un pomeriggio
caldo e ventoso di maggio
emettere il tuo ultimo respiro.
Ero lì,
tenevo la tua mano nella mia
mentre ti guardavo respirare
sempre più lentamente
sempre più faticosamente.
Nella mia follia ho chiamato aiuto,
quando ho visto gli ultimi aneliti di vita
arrancare sulle tue labbra,
attraverso le tue narici,
i tuoi occhi chiusi da due giorni,
Un'immagine fissa nella mente:
il tuo sguardo,
lucido e cosciente puntato su di me,
stranito,
diceva:
"Che ci faccio qui?
Portami via".
E un attimo dopo sei sparito,
senza darmi il tempo di parlare.
Me lo porto con me,
quell'ultimo messaggio,
è sempre con me,
quello sguardo che mi manca come ognuna delle tue risate,
delle tue parole,
quelle dolci e severe,
ironiche e affettuose.
Preoccupate.
Rabbiose.
Dure.

Mi mancano tutte, pa'.

Hai inspirato con tutte le tue forze,
attraverso quel corpo gracile,
ridotto a poche ossa,
cercando disperatamente l'aria,
l'aria che non c'era più,
non per te.
In quell'ultimo tentativo il tuo respiro si è fermato a metà,
la tua bocca è rimasta aperta,
tutto si è congelato.
Fino a quando dal più profondo degli abissi della mia anima
è risuonato un lamento che arrivava da lontano,
da un mondo che non c'è,
un mondo che non c'era prima di quell'istante,
ma che è stato dentro di me tutta la vita.
Per affiorare,
alle tre in punto,
di quel ventoso caldo pomeriggio di maggio.

Mi è entrato nelle ossa e nella carne
e non mi lascia più,
pa'.

Decadenza

Quando il dolore ti rende schiava
le scelte non sono più libere
aggrappate a un bisogno che si trasforma in desiderio
gioia,
ma non lo è.
L'amore è serenità,
passione,
intimità.
L'amore è conoscere i suoi desideri e le sue paure,
intuire i suoi sorrisi e le sue lacrime,
sapere quando esserci e quando lasciarlo solo.
L'amore è il posto giusto al momento giusto,
senza bisogno di pensare,
saperlo dentro,
sentirlo sulla pelle.
Tutto il resto è una vita consunta
e stinta,
convenzioni che fanno sicurezza,
ma anche morte.
Morte dell'anima.
Ma che c'importa dell'anima?
Quando abbiamo la certezza di un lavoro,
una casa,
un piatto caldo ogni sera?
Lasciamola languire,
non è fondamentale.

... per non scoprire in punto di morte che non ero vissuto.

venerdì 19 novembre 2010

Saggezza viscerale


“A volte cresciamo in una dimensione e non in un’altra, in modo non uniforme”, ha scritto Anaïs Nin. “Siamo maturi in un campo, infantili in un altro”. In te, Vergine, ultimamente questa discrepanza è stata particolarmente evidente. Per esempio, la tua intelligenza cerebrale è stata al massimo, al contrario della tua saggezza viscerale. Ma ho il sospetto che nelle prossime settimane la situazione cambierà. La mia lettura dei presagi astrali indica che il boom della tua intelligenza emotiva è imminente. Farai bene a concentrarti su questo obiettivo con tutto il cuore, anche se significa investire meno energie per diventare un mago dell’analisi.

lunedì 15 novembre 2010

Sei con me

Piena di te.
Del tuo sguardo mesto ma penetrante,
come se volessi entrarmi nell'anima,
delle tue mani che cercano le mie,
come fossero l'unico rifugio,
del calore delle tue braccia
che mi stringono sotto la pioggia,
come se potessero far splendere il sole,
delle tue labbra che cercano le mie,
come se fossero l'unico nutrimento,
e la mia lingua che le accarezza,
per gustare un pezzo di te da riassaporare ancora
e ancora.
Sei qui con me.
Ti sento così vicino che mi sembra di vederti,
di sentire il tuo corpo che preme delicato
sul mio,
che entra dentro di me
ed apre tutte le mie porte
e si lascia avvolgere nel più affettuoso degli abbracci,
nel più intimo degli amplessi.

domenica 14 novembre 2010

E dare tutto e dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà
questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve

Una piccola poesia



Forse non sai quel che darei
Perché tu sia felice
Piangi lacrime di aria
Lacrime invisibili
Che solamente gli angeli
san portar via

Ma cambierà stagione
ci saranno nuove rose

E ci sarà
dentro te e al di là
dell’orizzonte
una piccola
poesia

Ci sarà
forse esiste già al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te

Vorrei rinascere per te
e ricominciare insieme come se
non sentissi più dolore
ma tu hai tessuto sogni di cristallo troppo coraggiosi e
fragili
per morire adesso
solo per un rimpianto

Ci sarà
dentro e te e al di là
dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà
dentro e te e al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te

Perdona e dimenticherai
per quanto possa fare male in fondo sai
che sei ancora qui
e dare tutto e dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà
questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve

Ci sarà
dentro e te e al di là
dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà
forse esiste già al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te
anche per te

No more words

Raramente mi mancano le parole.
Ma oggi sì.
Mi manca l'afflato per reagire,
a tutto.
E allora sto.
Ferma,
sola,
in attesa o solo
in pausa.

sabato 13 novembre 2010

E la vita sembra perfetta


200 km, 4 ore, in moto.

Merda

Che strana giornata.

Ieri sera pensavo cose, ma come sempre .. mi sbagliavo.

Io mi sbaglio spessissimo e non perchè non sia in grado di prevedere il futuro, non perchè non possieda il potere di crearlo con le mie mani, ma perchè mi porto dentro la tendenza alla drammatizzazione.
E' una rogna non da poco ...

Mentre rientravo a casa, sono passata sulla curva in cui ho perso Guido.

Guido, il mio amico più caro, una persona che sfuggiva a qualunque definizione, qualunque schema. Ero orgogliosa di essere sua amica. Ero orgogliosa che chiamasse me quando rientrava dalle sue trasferte solo per un paio di giorni e sceglieva di passarli con me.
Mi sentivo speciale ogni volta che mi chiamava per portarmi a cena, ogni volta che decideva di girare in moto con me. Mi lasciava stare davanti, fare il ritmo, anche se ero molto più lenta di lui. A lui non importava: quando usciva in moto con me, ero io che dovevo fare strada.

Ero orgogliosa ogni volta che mi scriveva durante i miei week end in giro in moto per sapere come stavo, se andava tutto bene, se stavo rientrando, dov'ero.

L'ultima volta mi scrisse: "Non impari mai! Arrivi sempre più tardi. Dormi ora, hai viaggiato tanto, hai bisogno di riposo".

E dal giorno dopo .. non c'era più.

Ogni volta che ero in giro in moto, lui in qualche modo era con me.
Quante volte ho provato l'emozione della moto prima ancora di guidarla, seduta sulla sua sella posteriore!!!
Era bravissimo, mi trasmetteva una fiducia totale.

Stasera mentre rientravo sono passata da quella curva.
La curva in cui l'ho perso per sempre la sera in cui saremmo dovuti stare insieme, ma io ho cambiato programmi.

Inutile dire il senso di colpa che mi divora.....

Mentre oggi facevo quelle curve che lui conosceva a memoria ho pensato:
"Merda!"
Sì, solo questo ho pensato ... Merda!

Non l'avevo mai fatto

Ho strappato pagine scritte da me
non l'avevo mai fatto
ho rotto la punta di una penna
non l'avevo mai fatto
ho pianto mentre ridevo
mentre ridevo piangevo
non l'avevo mai fatto.

Incubus

E' tutta la notte che vago per un albergo.
Stanze, persone, in gruppo con me, sembra un raduno, tutti distribuiti in posti diversi e alla fine insieme a una ragazza ritrovo quello che penso sia il mio fidanzato, ma inizia una strana danza amorosa a 3 o a 4, ho la sensazione che ci sia un quarto ma forse non è così, siamo solo noi 3 e sembra tutto normale finchè lui col capo appoggiato sul mio grembo, lei si abbassa sul suo sesso e fa per slacciargli i pantaloni, a gesti le chiedo cosa sta facendo e lei mi fa segno che tirerà fuori il suo sesso per prenderlo in bocca ed io mi oppongo, mi sfilo da questo strano abbraccio a 3 e dico di no, mentre lui si lamenta: "Ma come? Ora che toccava a me!"
Ed io sto male, non mi aspettavo questa reazione e me ne vado, sperando che lui mi segua.
Ma lui non lo fa.
Allora torno e li trovo che fanno sesso.
Mi sveglio di soprassalto e non riesco a capire di chi sono i volti del mio sogno.

giovedì 11 novembre 2010

Oroscopenigma



La natura del gioco sta cambiando. Hai capito di che gioco sto parlando? Di quello a cui giocano tutti senza ammetterlo. Per un po’ di tempo le regole sono rimaste le stesse, ma ultimamente hanno cominciato a cambiare. Anche i premi in palio sono diversi. Cosa ti consiglio? Non devi necessariamente far vedere a tutti che l’hai capito, ma cerca di non mentire a te stesso su quello che sta succedendo

lunedì 8 novembre 2010

TRIBE ALL


Lussureggianti volti sapienti si sporgono dalla finestra di una casupola affacciata sul mare limpido, verde e cremisi.
Sono donne voluttuose dai sorrisi bianchi come la neve in montagna.
Le loro voci sono suoni soavi come l'arpa che accompagna il tramonto al di là del tempo, sono melanconiche come il buio che sopraggiunge sui folti e lunghi riccioli spettinati che incorniciano le loro spalle imbrunite dal sole.
La terra sotto i piedi scalzi si modella al loro passaggio.
Calpestano la sabbia tiepida della sera,
mentre la bassa marea accarezza la riva in un ritmo lento e regolare,
come il respiro di un neonato addormentato.
C'è profumo di spezie e brace nell'aria leggera che inebria narici minuscole,
nel sangue defluisce grintoso il nettare degli dei assiepati sulle nuvole al cospetto delle umane creature dalla pelle di bronzo.
Le stelle fanno capolino sul manto blu scuro stagliato oltre la linea sottile dell'orizzonte che si mescola con gli abissi, in un copulare che si ripete ogni notte con immutata passione.
La fiamma che arde la carne, zampilla e a tratti illumina braccia nodose che si muovono al ritmo lento e accondiscendente delle onde del mare all'imbrunire.
La tavola accoglie calda nel chiaroscuro le lunghe gambe nude e i polpacci possenti.
Le braccia ornate di disegni evocativi si allungano verso il centro e afferrano, strappano con antica eleganza il cuore pulsante dell'animale abbattuto.
Sguardi impregnati di secoli di vita,
fedeli e selvaggi come i lupi,
coraggiosi e immortali,
svelano l'anima eterna.

mercoledì 3 novembre 2010

Scegli

Quando tutto si mescola
nulla ha più senso.
Il nulla è il senso.
Siete pronti per il nulla?
Avete il coraggio di guardare il nulla?
Solo allora
sarete il tutto.
Guardo il nulla,
adesso.

lunedì 1 novembre 2010

E poi?

Mi lascio affilare dalle parole
come un coltello mi entrano nella carne e sciolgono un po’ di dolore,
infine rialzo le difese e riaccendo la mente:

odio il modo in cui mi comprendi,
tocchi il tasto dolente,
fai vibrare la corda più debole.
Odio quando mi entri dentro senza nemmeno sfiorarmi,
odio la tua sicurezza,
le tue certezze,
le decisioni che prendi sulla mia pelle,
senza sapere quello che mi attraversa.
Odio te,
quando decidi per me,
l’alibi di non farmi del male sembra così banale,
non lo voglio ascoltare.

Voglio il nostro angolo magico,
voglio che non mi trasformi in un’abitudine,
che non trascuri le mie sfumature,
che ti prendi cura di ciò che ti offro,
che non inganni il cuore limpido che porto nel petto.

Ti appartengo,
come tu appartieni a me.